Slackline, ultima follia: corda tesa tra i monti, pericolo per gli elicotteri

Sarà la sensazione di libertà, la scarica di adrenalina, il fatto di essere letteralmente sospesi nel vuoto, ma tra gli appassionati di montagna capita sempre più spesso di incontrare praticanti della slackline, la camminata su una fettuccia elastica tesa fra due supporti che, negli ultimi tempi, si è evoluta: se un tempo la fune veniva tesa tra due alberi, oggi succede che venga assicurata anche a speroni di roccia a 2mila metri di quota, magari sospesi tra le più affascinanti vette delle Dolomiti. Anche il giorno di Natale una slackline è stata montata fra la Gusela del Vescovà e la Schiara, un’altra sulla parete dei falchi, a Soverzene.
L'impresa, però, si è ben presto trasformata in polemica: "Nessuno ha segnalato la presenza di quella fettuccia, che rappresenta un ostacolo al volo. Forse non ci si rende conto di quello che si rischia", attacca Fabio “Rufus” Bristot, delegato provinciale del Soccorso alpino, che tempo fa ha visto precipitare Falco, l’elicottero del soccorso, dopo aver urtato i cavi di una linea elettrica di media tensione a Rio Gere perdendo quattro amici. "Vent’anni fa, quando ero nel consiglio dell’Alpina calcio, ricevetti un avviso di garanzia insieme ad altri consiglieri, perché gli spogliatoi appena costruiti erano stati considerati una minaccia per la sicurezza aerea. Cosa vogliamo dire di un nastro teso fra due montagne? Quando si monta una cosa del genere bisogna fare una segnalazione all’Enac, o alla base Hems più vicina, per lo meno. Gli operatori del soccorso devono essere informati".
E' capitato spesso, nell'ultimo periodo, di incontrare gruppi di giovani dediti alla disciplina: "Li abbiamo sensibilizzati sull’importanza di comunicare quando installano delle slackline in montagna. – spiegano dal Soccorso Alpino – Quest’estate abbiamo avuto diversi problemi sulle Tre Cime. C’è un iter autorizzativo da seguire quando si mette un ostacolo al volo. Pensiamo al fatto che quella fettuccia da un velivolo risulta non visibile. Lo è per gli elicotteri del soccorso, ma anche per chi fa parapendio, deltaplano, per le attività di anticendio boschivo. Non siamo contrari a chi pratica slackline, ma è necessario pensare alla sicurezza. Di tutti".