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Omicidio Chiara Poggi: il delitto di Garlasco

Sempio e il Dna sulle unghie di Chiara Poggi, Bruzzone a Fanpage: “Dati non solidi, ma chiederanno il processo”

Le analisi della genetista incaricata dal tribunale nell’ambito dell’incidente probatorio sul delitto di Garlasco confermerebbero la compatibilità tra l’aplotipo Y rilevato su due unghie di Chiara Poggi e la linea paterna del profilo biologico di Andrea Sempio. A Fanpage.it parla la criminologa Roberta Bruzzone: “Non sarà mai utile ai fini di un’identificazione”.
Intervista a Roberta Bruzzone
Criminologa, psicologa forense e scrittrice.
A cura di Eleonora Panseri
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La criminologa Roberta Bruzzone.
La criminologa Roberta Bruzzone.
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Le analisi della genetista Denise Albani, perita incaricata dal tribunale nell'ambito dell'incidente probatorio nell'inchiesta che vede indagato Andrea Sempio per il delitto di Garlasco, confermerebbero la compatibilità tra l'aplotipo Y rilevato nel 2007 su due unghie di Chiara Poggi e la linea paterna del profilo biologico dell'indagato.

I dati su cui è stato svolto l'esame, ricavati dagli accertamenti effettuati dal perito Francesco De Stefano che nel 2014 analizzò il materiale biologico trovato sulle unghie di Chiara nell'appello bis a carico di Stasi, restituiscono, come era noto, un profilo non completo, "con 12 marcatori su 16".

Per cercare di capire cosa significa tutto questo e che peso potrebbe avere sullo sviluppo delle indagini Fanpage.it ha intervistato la criminologa Roberta Bruzzone.

Dottoressa Bruzzone, cosa pensa delle indiscrezioni emerse in queste ore sul delitto di Garlasco?

La cosa non mi sorprende granché. Ho avuto modo di leggere il verbale di Albani del 26 settembre e non mi sembra che stiamo parlando di qualcosa di molto diverso rispetto a quanto già emerso.

Il dato è che c'è una compatibilità con una linea patrilineare. Peraltro, la valutazione biostatistica è matematica, quindi la questione non è cambiata.

Parliamo sempre di un Dna degradato, che non ha avuto assolutamente consolidamento nelle varie ripetizioni e, soprattutto, a bassissima intensità. Numerosi casi ci hanno insegnato che è materiale da trattare con estrema cautela.

In che senso?

Parliamo di un Dna misto e credo che per la Procura sia un bel problema, in alcuni loci ci sono più alleli. Ma si esclude, cosa che io tenderei a ritenere certa, la presenza di un secondo aggressore.

Questo è un omicidio commesso da un singolo soggetto, peraltro Stasi è stato condannato come singolo autore, nessuno ha mai ipotizzato concorso e invece qui abbiamo a che fare con un Dna misto.

Se, come è ampiamente verosimile, verrà confermata l'ipotesi del singolo aggressore, allora automaticamente il dato di cui stiamo discutendo diventerebbe ancora più labile, più evanescente. Non la ritengo una cosa che fa muovere in una direzione o in un'altra.

Detto questo, rimane un Dna degradato, non consolidato, che secondo letteratura non sarà mai utile ai fini di un'identificazione, tanto è vero che si parla di compatibilità. Un Dna parziale, incompleto, che appartiene a un soggetto che in quella casa trascorreva del tempo.

Perché non è utile ai fini di un'identificazione?

Questo Dna rimane comunque in un perimetro di compatibilità e non certo di identificazione, è, come già detto, un dato parziale, misto, non consolidato. E questo è un fatto che non potrà essere superato. Lo dice chiaramente Albani nel verbale.

Certamente questo aspetto verrà ampiamente messo in evidenza per, diciamo, raffreddare gli entusiasmi. Perché è oggettivamente così, questo ci dice la scienza, non è un problema di Albani o di altri consulenti.

Non a caso anche la famosa impronta 33 non è nell'incidente probatorio. Perché dico "non a caso", nonostante la famiglia Poggi ne abbia sollecitato l'inserimento? Perché è materia molto scivolosa. Non è assolutamente così solida l'attribuzione delle 15 minuzie ed è un'impronta peraltro strisciata. Di minuzie, a mio modo di vedere, ne ha molte di meno.

In più, all'epoca venne considerata non comparabile e io penso che non lo sia sulla base di tutte le consulenze, quantomeno quelle dell'epoca, su cui si basano anche le attuali.

Quindi, la Procura ha due punti di natura scientifica ma è chiaro che questi due elementi li utilizzerà per formulare la richiesta di rinvio a giudizio, che io ritengo certa. Che la Procura cerchi di mandare Sempio a giudizio credo sia piuttosto evidente. Ma questi dati sono tutt'altro che solidi e questo è bene che sia chiaro a tutti.

Sono viziati da una serie di caratteristiche che li rendono scientificamente non utilizzabili. Poi qualcuno cercherà di utilizzarli, ed è un altro paio di maniche. Ma stiamo parlando, ripeto, di informazioni fragilissime e contestualizzabili in maniera alternativa. Abbiamo già visto altri casi in cui abbiamo forzato il dato scientifico, non è mai finita bene.

Attendiamo quindi ciò che emergerà dall'incidente probatorio?

Queste sono anticipazioni e verosimilmente mi aspetto che Albani confermi quello che ha detto il 26, cioè il fatto che ci sia una compatibilità sulla linea patrilineare. Ma che resta un Dna non consolidato, misto e degradato, a bassa intensità. Questo dirà perché l'ha già detto, non credo che possa affermare qualcosa di diverso.

Lei come pensa possa essere finito il Dna di Sempio sulle unghie di Chiara Poggi?

Intanto, ricordiamo che la vittima è stata trascinata per terra. Ora, la casa è stata pulita e disinfettata con modalità asettiche? Non credo, non penso che lo sia nessuna casa in Italia. E il Dna non è databile, poteva essere lì da chissà quando. Anche parlando noi emettiamo milioni di cellule salivari.

Qualunque situazione di quel tipo è ad altissima compatibilità. Le dico anche un'altra cosa: consideri quello che è successo in sala settoria, ok? Abbiamo già la garanzia che sono successi un po' di pasticci, abbiamo la famosa garza contaminata dagli strumenti utilizzati. Questo è un dato cristallizzato.

Quindi, come può essere andata, verosimilmente, con le unghie? Che Ballardini taglia un'unghia di una delle due mani, su cui forse c'era una quantità degradata, quella di cui stiamo parlando. Poi con la stessa forbice comincia a tagliare l'unghia del dito della seconda mano.

Quindi, il Dna è su due dita perché c'era davvero su quelle dita o perché ce l'ha portato Ballardini? Tutto questo dove la mettiamo? Capisco che c'è gente che si alimenta di facili entusiasmi, ma dal punto di vista tecnico questa roba qui assomiglia molto al nulla, di fatto. Siamo di nuovo al punto di partenza.

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