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Savona: calci e pugni ai pazienti nel centro di neuropsichiatria, 12 arresti

Le violenze scoperte grazie a telecamere nascoste piazzate dagli inquirenti dopo la denuncia dei parenti delle vittime.
A cura di A. P.
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Calci, pugni, schiaffi e violenze di ogni genere conditi da pesanti insulti, è quello che dovevano sopportare ogni giorno i pazienti di un centro di neuropsichiatria in provincia di Savona, finito al centro di un'indagine della locale Procura della Repubblica per maltrattamenti. Le indagini, condotte dalla Guardia di Finanza di Savona, hanno portato all'esecuzione di dodici misure di custodia cautelare, disposte dal Gip su richiesta dei Pm, nei confronti di altrettanti operatori socio sanitari di una residenza di Vado Ligure. Nove di loro sono finiti direttamente in carcere, mentre per altri tre sono stati disposti gli arresti domiciliari. L'inchiesta, che si è avvalsa di intercettazioni video ambientali disposte dai magistrati, ha accertato che i dodici dipendenti della struttura usavano quotidianamente la violenza contro gli ospiti indifesi, che erano sottoposti ad umiliazioni continue.

Le denunce dei parenti – Secondo gli inquirenti solo nei circa cinquanta giorni di riprese nella struttura, con telecamere nascoste e microspie, sono stati registrati più di cento episodi di maltrattamenti. Le indagini erano partite da una serie di denunce dei parenti dei pazienti della struttura che si erano accorti che qualcosa non andava nei loro famigliari. Alcuni parlavano di abusi, ma molti parlavano apertamente di violenze poi effettivamente accertate dalle intercettazioni video degli inquirenti.

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