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Ultime notizie su Sara Pedri, ginecologa scomparsa a Trento

Sara Pedri, ex primario Tateo diserta il colloquio per l’ospedale di Padova: “Vuole stare a Trento”

Saverio Tateo, l’ex direttore dell’Unità operativa di ostetricia e ginecologia dell’ospedale Santa Chiara di Trento, travolto dalla bufera scoppiata dopo la scomparsa lo scorso 4 marzo di Sara Pedri, non si è presentato oggi al colloquio per la selezione del nuovo direttore dell’Unità operativa complessa di ostetricia e ginecologia dell’ospedale di Cittadella. Il suo legale: “È stato messo sotto una luce sbagliata e noi vogliamo che emerga la correttezza del suo operato”.
A cura di Ida Artiaco
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Continua a far parlare di sé Saverio Tateo, l'ex direttore dell’Unità operativa di ostetricia e ginecologia dell’ospedale Santa Chiara di Trento, travolto dalla bufera scoppiata dopo la scomparsa di Sara Pedri, la trentenne forlivese di cui si sono perse le tracce lo scorso 4 marzo e che proprio in quel reparto aveva lavorato denunciando un clima di tensione e angoscia. Il medico, rimosso dal suo posto dall’Azienda sanitaria dopo un'inchiesta interna, avrebbe dovuto sostenere oggi il colloquio per la selezione del nuovo direttore dell’Unità operativa complessa di ostetricia e ginecologia dell’ospedale di Cittadella (Padova). "Mi affido all’umanità di chi deve compiere questa scelta, mi auguro che non si limiti a giudicare il professionista, ma che valuti anche l’uomo", aveva commentato qualche giorno fa al Mattino di Padova la sorella di Sara, Emanuela Pedri. Ma lui non si è presentato.

Il suo avvocato, il professor Vincenzo Ferrante, come riporta Il Corriere della Sera, ha dichiarato: "Avrà fatto una sua valutazione, di concorsi ce ne sono tanti e il dottor Tateo non aveva un interesse particolare per Cittadella, è chiaro che questo polverone mediatico ha tolto serenità". Secondo il legale, "ad oggi a noi non risulta che il dottor Tateo sia indagato dalla Procura di Trento. Inoltre, è un primario con un curriculum importante che ha le competenze per andare ovunque", ha precisato il legale, che ha aggiunto: "Chiederemo al giudice di farlo restare a Trento, se il Tribunale accerta che l’Azienda sanitaria ha sbagliato dovrà reintegrarlo e risarcire i danni, poi sarà il primario a decidere se restare o meno. Il dottor Tateo è stato messo sotto una luce sbagliata e noi vogliamo che emerga la correttezza del suo operato".

Intanto, dovrebbe essere notificato nei prossimi giorni sempre a Tateo il provvedimento di licenziamento dopo che il Comitato dei garanti ha confermato la legittimità del licenziamento per giusta causa, che era stato avanzato dalla Commissione disciplinare dell’azienda sanitaria del nosocomio. Il parere era stato adottato all'unanimità dai tre componenti per "molteplici fatti di  rilevante gravità". Il medico viene accusato di aver creato un clima insostenibile e tossico nel reparto, nel quale ha lavorato anche Sara Pedri, i cui familiari hanno evidenziato un ambiente di lavoro molto difficile. Nel corso degli ultimi mesi sono state raccolte decine e decine di testimonianze contro il primario, che nel frattempo era stato trasferito a Pergine-Valsugana. Secondo quanto raccontato dagli infermieri e dalla stessa Sara nel suo diario, proprio il medico e la sua vice, Liliana Mereu, pure trasferita in un'altra struttura operativa, avevano reso la vita in corsia infernale e umiliante.

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