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Salvini come Mussolini. A Imola foto del vicepremier a testa in giù sull’albero di Natale

Le foto a testa in giù del Ministro degli Interni sono state appese all’albero di Natale allestito nel centro della città.
A cura di Davide Falcioni
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Salvini come Mussolini, appeso a testa in giù. E' la provocazione che arriva da Imola, dove dei volantini raffiguranti il Ministro degli Interni sono stati appesi, per l'appunto a testa in giù e con la scritta "L'Appeso", sull'albero di Natale di Piazza Matteotti, cuore della città. L'episodio è stato segnalato questa mattina ai carabinieri da un cittadino. I militari hanno provveduto a rimuovere i volantini ed acquisirli. Non risultano, riporta l'edizione online del Carlino locale, firme e quindi rivendicazioni del gesto. I volantini sono stati apposti presumibilmente la notte scorsa. Netta la condanna di esponenti locali del Lega, partito di cui Salvini è segretario nazionale. "Alla vigilia di Natale registriamo l'ennesimo oltraggio ai danni del ministro dell'Interno", scrivono Marco Casalini, segretario Lega Imola, Daniele Marchetti, consigliere regionale Lega e Simone Carapia, capogruppo del Consiglio Comunale Lega, che chiedono "alle autorità di fare il possibile per individuare i responsabili".

Non è il primo caso del genere a Imola. Ad aprile il vicepremier Salvini era comparso su volantini, incollati a un manifesto elettorale del candidato sindaco di centrodestra, e raffigurato con un cappio al collo accompagnato dalla scritta "Lega stretto". "Questa volta – scrivono Casalini, Marchetti, Carapia – la fantasia di chi evidentemente non ha altro da fare che sfogare le proprie frustrazioni in questo modo, ha partorito l'idiozia del giorno: manifesti con Matteo Salvini a testa in giù appesi all'albero di Natale in piazza a Imola. Evidentemente – proseguono – qualcuno non gradisce la fermezza con cui il nostro segretario federale sta iniziando a riportare un po' di ordine e sicurezza in questo Paese. Se ne facciano una ragione, questi atti non ci intimoriscono, anzi rafforzano le nostre convinzioni".

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