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Rivolta dei migranti a Treviso per casi di coronavirus: “Dobbiamo uscire per non perdere il lavoro”

Rivolta dei migranti all’interno ex caserma Serena a Casier, Treviso, che oggi ospita 300 richiedenti asilo. A causa di due contagi di coronavirus gli ospiti della struttura sono costretti alla quarantena, ma così, dicono, non possono uscire e rischiano di perdere il loro posto di lavoro.
A cura di Enrico Tata
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All'interno dell'ex caserma Serena a Casier, Treviso, che oggi ospita 300 richiedenti asilo, due giorni fa un operatore è stato trovato positivo al coronavirus. Il centro è stato chiuso ed isolato e l'operatore è stato accompagnato nel reparto di malattie infettive dell'ospedale di Treviso. I migranti hanno protestato duramente sostenendo di aver paura di non poter uscire e quindi di perdere il posto di lavoro. "Tutti gli ospiti sono stati sottoposti al tampone mentre i dieci potenziali contatti dell'operatore sono stati messi in isolamento. Gli ospiti, circa 330, non si potranno muovere dalla struttura fino a quando non si conosceranno gli esiti del test", ha dichiarato il sindaco di Treviso, Mario Conte.

Ieri, però, è stato registrato un secondo caso positivo e i richiedenti asilo hanno protestato nuovamente, sequestrando all'interno gli addetti della cooperativa e barricandosi all'interno della struttura. Anche in questo caso la situazione è tornata alla calma dopo l'intervento delle forze dell'ordine. I tamponi effettuati sui 330 migranti e sui 28 addetti della cooperativa hanno evidenziato un solo caso positivo tra i richiedenti asilo. Si tratta, fa sapere la Ulss 2, di un 34enne nigeriano, che ora è ricoverato nello stesso reparto dove si trova anche l'operatore di origini pachistane trovato positivo per primo. Gli operatori sanitari hanno fatto sapere di non aver potuto procedere ai tamponi sui nove migranti assenti ieri perché "nel cortine del centro si è scatenata una nuova protesta.  Gli operatori si trovavano nel cortile assieme al responsabile del centro e ad alcuni operatori quando, improvvisamente, sono stati circondati dai migranti che hanno bloccato i cancelli di uscita. Spintonati e minacciati (un medico e' caduto a terra, per fortuna senza conseguenze), sono stati costretti a rifugiarsi all'interno della guardiola", ha spiegato il direttore generale dell'Ulss 2, Francesco Benazzi.

Salvini: "Lamorgese intervenga"

"Con la Lega al governo, avevamo bloccato gli sbarchi e ridotto le presenze di clandestini in tutta Italia. Ora l'invasione è ricominciata: chiedo al ministro Lamorgese un intervento immediato. Soprattutto nel bel mezzo dell'emergenza Covid, Treviso e tutti gli altri Comuni vanno aiutati e difesi e non danneggiati con la presenza di violenti e balordi", ha commentato il leader della Lega, Matteo Salvini. Stessa richiesta è arrivata dal sindaco Conte: "Questa mattina ci sono stati ancora momenti di tensione alla Caserma Serena, con episodi di violenza posti in atto da parte di alcuni ospiti dopo l'accertamento della positività al Covid-19 di un operatore e, successivamente ai test, di un ospite. Le Forze dell'Ordine sono dovute intervenire per placare gli animi e porre fine alla rivolta. Ringrazio il Prefetto che sta gestendo la situazione con grandissima attenzione, in costante contatto con Questura e Carabinieri. Il Ministro dell'Interno Luciana Lamorgese, invece, dovrebbe lasciare le poltrone romane e venire a vedere cosa sta succedendo alla "Serena" per impostare una gestione seria dei centri migranti, soprattutto in questo momento storico. Non è possibile che i sindaci non abbiano risposte e che si trovino, da soli, a gestire rivolte".

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