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Rinato grazie a un trapianto di cuore, l’appello di Roberta: “Mio papà cerca la famiglia del donatore”

Roberta e suo papà Moreno, 32 e 70 anni, hanno deciso di lanciare un appello per trovare i familiari del donatore che ha permesso all’uomo di rinascere. Due anni fa a Moreno è stato trapiantato un cuore. “Una delle prime cose che mi ha detto dopo l’intervento è stata: ‘Vorrei ringraziarli””, hanno raccontato padre e figlia a Fanpage.it.
A cura di Eleonora Panseri
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Roberta e suo papà Moreno.
Roberta e suo papà Moreno.

Roberta e suo papà Moreno, 32 e 70 anni, hanno un desiderio: conoscere la famiglia del donatore che gli ha permesso di "rinascere". A Moreno, infatti, due anni fa è stato trapiantato un cuore e l'intervento gli ha consentito di ricominciare a fare tante cose che, a causa dei problemi cardiaci, gli erano da tempo precluse.

"I problemi cardiaci di mio papà sono iniziati diversi anni fa. – racconta a Fanpage.it la figlia – Quando ha compiuto 65 anni, nel 2020, è stato messo in lista per un trapianto ed è rimasto in attesa. Nel 2023 mio papà è stato male. È stato portato al pronto soccorso a Sassuolo, poi è stato mandato a Bologna, al Sant'Orsola, dove era già seguito".

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Il 9 luglio Roberta, sua mamma e suo fratello, al rientro a casa da una visita in ospedale, ricevono una telefonata da Moreno. "Ci ha detto: ‘Sedetevi un attimo, hanno trovato un cuore e stasera mi operano'. Era un momento che aspettavamo da tanti anni, eravamo comunque in ansia perché è un'operazione molto delicata", ricorda ancora la 32enne.

Il 10 mattina Moreno è stato operato e dopo tre giorni di ripresa ha inviato un messaggio alla sua famiglia, dicendo loro che l'intervento era andato bene: "È rimasto in ospedale per un mese e, anche quando è tornato a casa, abbiamo dovuto prendere alcune precauzioni".

Già durante il ricovero, ci spiega Roberta, suo papà ha espresso il desiderio di rintracciare i familiari del donatore: "È stata una delle primissime cose che mi ha detto: ‘Vorrei tanto trovare la famiglia per ringraziarli‘".

I due hanno provato a ricostruire qualcosa, chiedendo dettagli in più alle infermiere e cercando articoli che potessero essere riconducibili all'operazione di Moreno, ma non sono riusciti a raccogliere informazioni decisive.

"Nell'appello che ho pubblicato sui social ho scritto che avevamo il sospetto che il cuore arrivasse da Trento perché una decina di giorni dopo erano usciti articoli dove si leggeva che il cuore era volato in un'ora da Trento a Bologna e aveva salvato la vita a un uomo di 68 anni. L'età coincide e c'è una possibilità che si riferissero a mio papà", dice la 32enne.

L’appello pubblicato da Roberta sui social, con gli articoli che hanno fatto pensare a lei e a suo papà che il cuore trapiantato sia arrivato da Trento.
L’appello pubblicato da Roberta sui social, con gli articoli che hanno fatto pensare a lei e a suo papà che il cuore trapiantato sia arrivato da Trento.

Come scrive Roberta nel suo appello, rintracciare i familiari di un donatore non è sempre facile, anche perché c'è chi potrebbe non avere lo stesso desiderio. Ma papà e figlia non perdono la speranza: "Sul gruppo dove ho messo il mio appello ho letto che ci sono tanti familiari di persone venute a mancare che cercano i riceventi, noi ci speriamo".

A Moreno abbiamo chiesto che cosa direbbe a queste persone nel caso riuscisse davvero a incontrarle: "Più che le parole, darei loro un abbraccio. È qualcosa che mi ha dato davvero tanta gioia ma sono consapevole del fatto che per loro potrebbe non esserlo, purtroppo".

Roberta ci spiega che per diversi anni suo papà non ha potuto, tra le altre cose, fare viaggi lunghi e impegnativi: "È una cosa che ha ricominciato a fare qualche mese dopo il trapianto", ci dice Roberta che, quando l'abbiamo sentita telefonicamente, era in Sardegna ed è stata raggiunta da Moreno e dalla mamma per trascorrere insieme qualche giorno.

"L’ultima volta lo aveva fatto forse nel 2019, a causa del Covid, sì, ma anche perché non era al top della forma ed era stato inserito in lista, quindi non poteva allontanarsi troppo da casa. Ma senza l’operazione non sarebbe potuto venire al mare con me, per esempio", spiega la 32enne.

"È stato come rinascere. – aggiunge Moreno – Certo, devo sempre fare dei controlli ma sono contentissimo".

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