Reggio Emilia, operaio cade in una cisterna di lambrusco e muore: colpito dall’elica del silos

Tragedia sul lavoro nel tardo pomeriggio di ieri alla cantina sociale di Massenzatico, nel comune di Reggio Emilia: Sandro Santini, un operaio di 51 anni, ha perso la vita dopo essere caduto all'interno di una cisterna per la fermentazione del lambrusco, che in quel momento era vuota. I tentativi di soccorrerlo, purtroppo, sono stati inutili. Stando a una prima ricostruzione Santini, che stava pulendo una delle cisterne ed era sul fondo, sarebbe stato risucchiato all’interno da una ventola e ucciso da una pala. Inutili i soccorsi, perché le lesioni riportate sono state troppo gravi. L’operaio, che viveva nella frazione di Massenzatico, lascia la moglie e tre figli. Sul posto i carabinieri, i sanitari inviati dal 118, i vigili del fuoco e i medici del lavoro che ora dovranno ricostruire la dinamica dell’infortunio mortale. Sulla vicenda è stata aperta un’inchiesta: se ne occupa il sostituto procuratore Iacopo Berardi.
Nei primi 11 mesi del 2019 997 morti sul lavoro
Continuano dunque le morti sui luoghi di lavoro dopo un 2019 che ha fatto registrare numeri impressionanti: tra gennaio e novembre dell'anno scorso hanno perso la vita 997 persone, mentre 590 mila sono state nello stesso periodo le denunce di infortunio presentate all'Inail. In entrambi i casi l'Istituto evidenzia un calo rispetto allo stesso periodo del 2018, dello 0,2% per gli infortuni, e del 4,7% per gli incidenti mortali. Più in dettaglio, le denunce di infortunio presentate all'Inail entro il mese di novembre sono state 590.679, 1.299 in meno rispetto alle 591.978 dei primi 11 mesi del 2018 (-0,2%).
I morti sul lavoro, sempre al 30 novembre 2019 e in attesa del dato definitivo dell'intero anno, sono stati 997, cioè 49 in meno rispetto ai 1.046 dei primi 11 mesi del 2018. La flessione, sottolinea l'Inail, "non è da ritenere però rassicurante", in quanto legata soprattutto agli "incidenti plurimi", quelli che causano la morte di almeno due lavoratori e che per loro natura ed entità possono influenzare l'andamento del fenomeno: in questo contesto, il 2018 fu un anno davvero tragico perché tra gennaio e novembre, ricorda l'Istituto, gli incidenti plurimi erano stati 23 ed avevano causato 80 vittime.