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La morte di Liliana Resinovich

Quattro anni fa spariva Liliana Resinovich, il fratello: “Mi manca, rimpiango di non essere andato subito a casa sua”

Il fratello di Liliana Resinovich ha voluto ricordare a Fanpage.it la 63enne trovata morta il 5 gennaio 2022 nei giardini dell’ex Opp di Trieste nel giorno dell’anniversario della sua scomparsa. La donna è infatti sparita nel nulla il 14 dicembre del 2021, lasciando a casa i suoi cellulari. Oggi per il suo omicidio è indagato il marito Sebastiano Visintin.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Liliana Resinovich
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Sono trascorsi esattamente 4 anni dalla scomparsa di Liliana Resinovich, 63enne di Trieste sparita nel nulla il 14 dicembre del 2021, quando sarebbe dovuta uscire dalla sua abitazione per raggiungere casa dell'amico Claudio Sterpin, al quale stirava le camicie in alcuni giorni della settimana. La donna avrebbe dovuto svolgere una commissione in un negozio di telefonia per poi prendere l'autobus e raggiungere casa dell'amico di vecchia data. Invece, quella mattina di dicembre, Resinovich ha lasciato i suoi cellulari a casa (cosa mai avvenuta prima), sparendo nel nulla. Il suo cadavere è stato ritrovato il 5 gennaio del 2022 nel boschetto dell'ex Opp di Trieste.

Da allora, molte cose sono successe: l'indagine si è naturalmente spostata sulla pista dell'omicidio dopo che era stata considerata l'ipotesi del suicidio. Ad evitare l'archiviazione, la perizia della dottoressa Cristina Cattaneo che ha evidenziato sul corpo senza vita della 63enne alcune lesioni compatibili con un'aggressione.

In questi 4 anni, il nome di Liliana è stato sempre abbinato dalle cronache alle figure di due uomini: il primo, il marito Sebastiano Visintin, oggi indagato per omicidio; il secondo è invece l'amico speciale con il quale forse Resinovich voleva rifarsi una vita, Claudio Sterpin. Di Liliana come donna si parla purtroppo molto poco. Lo sottolinea anche Sergio Resinovich, fratello della 63enne che in un'intervista a Fanpage.it ha voluto ricordare Lilly come persona e rimarcare che la sua morte è probabilmente legata a un femminicidio.

"Ribadisco spesso di essere stanco e di volere la verità per mia sorella – ha sottolineato Sergio al telefono – ma ormai si parla di lei sempre in relazione a qualcun altro o ai tentativi di depistaggio delle indagini messi in atto da alcune persone. In questi anni mi sono fatto un'idea di quello che è successo, ma vorrei risposte dalla giustizia. Trovo indecoroso il fatto che io sia costretto a denunciare continui ‘testimoni' che cercano di negare quanto è invece emerso dagli accertamenti in favore della versione propagandata dal mio ex cognato. Credo che la sua speranza sia quella di far cadere questa storia nel dimenticatoio, di rendere torbide le acque fino a quando sarà impossibile definire con certezza tutti i ruoli in questa storia che ricordiamoci, è probabilmente un femminicidio".

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Sergio, c'è un momento del 14 dicembre 2021 che ricorda particolarmente? C'è qualcosa che farebbe in modo diverso, se potesse tornare indietro nel tempo?

Ricordo quando ho chiamato per avere notizie di mia sorella. Al telefono ha risposto il marito, Sebastiano, che mi ha detto che Lilly era uscita senza i suoi cellulari. Non avrei dovuto dare per buona quella versione, sono stato paziente, diciamo così. Liliana era una donna precisa, non sarebbe mai uscita senza telefono e quel dettaglio avrebbe dovuto mettermi in allarme subito.

Che rimpianto ha?

Quello di non essere subito andato a controllare con i miei occhi. Dovevo andare a casa sua, vedere da subito qual era la situazione. Questo è un grande rimpianto che mi porto dietro, purtroppo. Non ho capito bene quello che Visintin mi stava dicendo e le implicazioni che le sue affermazioni avevano.

Che ricordo ha di Liliana e del rapporto che aveva con lei?

Lilly era una persona molto affettuosa, anche se manifestava il suo amore tramite gesti semplici e tiepidi. Ricordo con particolare affetto il periodo post-pandemia da Covid-19. Sembrerà strano, ma durante la pandemia io avevo ricevuto il vaccino anti-Covid quasi subito per motivi di lavoro e potevo uscire liberamente, spesso le portavo a casa la spesa. Quando anche lei ha potuto vaccinarsi, abbiamo iniziato a fare la spesa insieme. Ci incontravamo, poi ci recavamo al supermercato e infine al bar per prendere il caffè, chiacchierare e raccontarci le nostre vite. Quell'abitudine ci aveva avvicinato ancor di più, ricordo che eravamo in sintonia su tutto. Mi manca.

Con il marito Sebastiano, invece? 

I rapporti sono sempre stati di cortesia, mai più di quello. Non posso dire che ci odiassimo, ma sicuramente non eravamo amici.

Immagini dal sit–in per Liliana Resinovich
Immagini dal sit–in per Liliana Resinovich

Visintin ha detto di volere la verità per Liliana esattamente come le persone che qualche giorno fa hanno partecipato al sit-in davanti al tribunale. Lui però non era presente, giusto?

Non c'era, infatti ci sarebbe da chiedersi come mai, se è vero che anche lui vuole verità. Ha preferito la televisione per recitare la sua commedia triste. Ormai inventa di tutto, tiene in piedi una serie di ricordi fasulli. Io credo che voglia far precipitare questa storia nel dimenticatoio, rendere impossibile definire i vari ruoli nella morte di mia sorella.

Lui sostiene che nessuno a Trieste gli dia la colpa di quanto successo a sua sorella.

Non ha amici, li aveva prima di incontrare Liliana. Da quando lei è morta poi, nessuno vuole più avere a che fare con lui e nessuno è più dalla sua parte. Non mi sbilancio in percentuali, ma sono certo che una buona parte dei triestini abbia sospetti su di lui. Ha rimaneggiato tutte le situazioni a suo vantaggio, usando anche le persone che hanno testimoniato a suo favore. L'ultimo della lista è stato il pizzaiolo triestino che ha detto di aver dato a mia sorella due sacchi della spazzatura prima della sua morte.

C'è un appello che vorrebbe lanciare oggi, a 4 anni dalla scomparsa di Liliana? 

Io spero che la Procura arrivi presto a una conclusione. Ormai la vicenda è stata scandagliata in ogni dettaglio. Una volta arrivati a un punto, noi familiari potremo ricostruire quel che resta della nostra vita. Quello che ci fa più male è assistere costantemente agli atti di una brutta commedia televisiva recitata da Visintin. Dobbiamo ricordarci che una donna è morta e che è stata sottratta all'affetto dei suoi cari da un giorno all'altro.

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