“Prima dell’omicidio c’erano luci accese e un’auto”: il mistero della casa disabitata della nonna di Chiara Poggi

Da quando la Procura di Pavia ha riaperto (per la terza volta) le indagini su Andrea Sempio sono tornati a galla tutti i "misteri" legati a cosa accadde a Garlasco nell'agosto di 18 anni fa quando venne assassinata Chiara Poggi. Anche oggi sono state riprese in mano e puntualizzate tutte le testimonianze del 2007. Tra queste c'è anche quella dei vicini di casa della nonna della vittima che avevano spiegato ai carabinieri che c'erano le luci accese nella casa disabitata della nonna di Chiara Poggi a Gropello Cairoli, a pochi chilometri da Garlasco, la notte prima dell'omicidio. Chi stava quindi in quella casa il 12 agosto 2007? E perché? Ma soprattutto, questo "mistero" può c'entrare con quello che è accaduto nella villetta di Garlasco la mattina successiva?
Andiamo per ordine. Ecco cosa si legge nella deposizione in caserma dei vicini di casa rilasciata il 22 agosto del 2007, ovvero pochi giorni dopo il delitto di Chiara Poggi. Un vicino ha spiegato ai carabinieri di Garlasco che verso le 22.10-22.15 del giorno 12 agosto 2007 (ovvero la sera prima dell'omicidio di Chiara Poggi) aveva notato "le luci accese delle stanze poste al piano superiore della villetta in uso a Mariuccia Galli, madre di Rita Preda e la nonna di Chiara Poggi". Non solo: "Nell'occasione notava anche che davanti alla recinzione della villetta era in sosta una autovettura, della quale non sapeva indicare la marca né il modello né il colore. Tale circostanza lo colpiva particolarmente perché sapeva che la proprietaria di casa da diversi mesi si trovava ricoverata presso la casa di cura di Gropello Cairoli".
Questa versione era stata confermata anche da un altro vicino della nonna di Chiara Poggi. Nella sua deposizione quest'altro signore aveva spiegato di "aver notato presso la deposizione di quest'ultima tra le 21.30 e le 2 del giorno 11 e/o 12 agosto, parcheggiata una autovettura di piccole dimensioni di colore chiaro della quale non sapeva indicare né la marca né il modello. Dell'auto in questione affermava con certezza di averla sentita ripartire verso le 2. Nell'occasione notava che all'interno dell'abitazione non vi era alcuna luce accesa perché le tapparelle delle finestre erano abbassate". Aveva inoltre riferito che aveva sempre visto l'auto "accostata al muro perimetrale dell'abitazione" dell'anziana. Resta il fatto che in 18 anni non è mai emerso – almeno al pubblico – chi c'era all'interno della casa della nonna di Chiara Poggi. Di certo non la vittima del 13 agosto 2007: stando alla ricostruzione delle ore prima il delitto Chiara quella sera era a casa sua con il fidanzato Alberto Stasi, unico condannato in via definitiva per l'omicidio.
Durante le testimonianze però dei vicini di casa della signora svelarono anche cosa fece la vittima i giorni prima di essere stata assassinata. Il signore che custodiva le chiavi della casa della nonna di Chiara, che d'accordo con la famiglia Poggi si occupava del giardino e dell'orto, ha raccontato di aver visto la ragazza il 10 agosto verso le 10.20: avevano parlato, poi Chiara si era messa a raccogliere l'uva da portare alla nonna in casa di riposo. I carabinieri avevano fatto accertamenti: il personale della struttura per anziani e la stessa nonna avevano confermato che Chiara Poggi era poi andata da loro. Nonna e nipote si erano viste per l'ultima volta.