Pestato e poi bruciato vivo per una sigaretta negata: tre ergastoli per la morte di Vasile

Il 7 luglio 2019 avevano picchiato brutalmente Vasile Todirean, senzatetto rumeno di 42 anni, e poi gli avevano dato fuoco nei pressi della stazione di Villafranca di Verona. Il motivo? Una sigaretta negata. Accusati del terribile omicidio altri tre senzatetto che avrebbero causato lesioni tali alla vittima da causarne la morte dopo due mesi e mezzo di agonia. I tre uomini di 64, 60 e 43 anni sono stati condannati all'ergastolo per omicidio pluriaggravato.
La sentenza è stata emessa lunedì sera dalla Corte d'Assise di Verona e ha accolto in pieno le richieste del pubblico ministero Elvira Vitulli, che ha indicato per tutti e tre anche l'aggravante della crudeltà. A distanza di un anno, i giudici hanno riconosciuto non solo l'omicidio ma anche il risarcimento provvisionale alle parti civili, uno zio della vittima e il Comune di Villafranca. I difensori degli imputati hanno preannunciato il ricorso in appello.
La chiamata al 118
La prima a dare l'allarme la mattina dell'8 luglio del 2019 era stata una donna che ogni giorno arrivava alla stazione di Villafranca per recarsi a lavoro. Ha raccontato di aver notato prima le ciabatte sui binari, poi ha visto il corpo dell'uomo dietro un cespuglio. Il senzatetto aveva quasi perso i sensi e non era stato soccorso per tutta la notte. La testimone, che poi ha chiamato il 118, ha cercato di fornirgli la prima assistenza nonostante le sue condizioni fossero purtroppo disperate. La vittima aveva infatti il volto tumefatto e gonfio. Le gambe erano completamente bruciate, mentre gli arti inferiori erano ricoperti di piaghe. A terra c'erano segni neri, come se l'uomo si fosse trascinato nel tentativo di salvarsi o come se lo avessero trascinato i suoi aguzzini mentre lui era già a terra.
Il senzatetto viveva da diversi anni in Italia e non aveva alcun precedente penale. Aveva però un problema di alcolismo, ma i frequentatori della stazione lo conoscevano come un uomo tranquillo e tutti sapevano che era solito passare le notti lì, in cerca di un riparo adeguato dal freddo.