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Omicidio Chiara Poggi: il delitto di Garlasco

Perché la svolta nelle indagini su Sempio potrà arrivare dalla mappa 3D della villetta di Garlasco

A pochi giorni dall’udienza del 18 dicembre sul delitto di Garlasco ci si chiede quali analisi possano dare una svolta alle indagini su Andrea Sempio. A oggi manca leggere ancora la relazione del Ris di Cagliari che lo scorso giugno ha mappato in 3D la scena del crimine.
A cura di Giorgia Venturini
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Chiara Poggi
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Non dovrebbero arrivare colpi di scena dall'udienza del 18 dicembre quando la perita super partes Denise Albani illustrerà le sue conclusioni sull'incidente probatorio nell'ambito delle indagini su Andrea Sempio, accusato dell'omicidio di Chiara Poggi in concorso con ignoti o con lo stesso Alberto Stasi. La genetista in questi mesi ha già inviato i dati dei suoi esami ai consulenti di parte e depositato nei giorni scorsi la sua perizia.

Tutte le attenzioni dallo scorso marzo (e il motivo per cui è scattato l'incidente probatorio) era sul materiale genetico trovato sulle unghie della vittima: la dottoressa Albani ha confermato quanto stabilito in passato dai consulenti della Procura e della difesa di Alberto Stasi, ovvero che il cromosoma Y trovato appartiene alla famiglia dell'attuale indagato, e allo stesso tempo ha confermato la perizia del 2014 del professore Francesco De Stefano, ovvero che il quantitativo trovato non è scientificamente attendibile. E che soprattutto non si può definire il motivo della sua presenza sulle unghie di Chiara Poggi: è avvenuto per contaminazione? Per contatto diretto o indiretto? Non si potrà mai dirlo con certezza.

Altrettanti dubbi potrebbero restare anche sulla traccia 33, ovvero sull'impronta trovata sulla parete destra della scala interna la villetta di Garlasco. Solo in queste ultime indagini la Procura ha associato quella traccia ad Andrea Sempio. Nel 2007 era stato già prelevato l'intonaco su cui era presente l'impronta ed era stato completamente consumato durante le analisi che non avrebbero trovato tracce di sangue. Allora però non si era proceduto con la comparazione perché l'impronta non era stata ritenuta utile alle indagini. Solo recentemente la svolta e l'attribuzione all'indagato.

Si attende che si pronuncia la Procura per capire se è confermata o meno l'assenza di sangue. In altre parole, non si sa se è stata lasciata prima o durante l'omicidio. Sull'impronta 33 si deciderà più avanti, e forse in un eventuale processo: al momento sia Procura che difesa non faranno richiesta per un incidente probatorio ad hoc.

Bisogna precisare che la Procura rivelerà solo quello che ha in mano una volta chiuse le indagini. Fino ad allora altre eventuali consulenze e parte delle indagini restano in assoluto riserbo anche per tutte le parti coinvolte. Ecco quindi che a pochi giorni dall'udienza sorge una domanda: dalle informazioni emerse finora, cosa potrebbe dare una svolta alle indagini su Andrea Sempio?

A oggi manca sapere la relazione del Ris di Cagliari sulla Bloodstain Pattern Analysis (BPA): ovvero l'esame che analizza la forma e la distribuzione delle macchie e schizzi di sangue che permette di ricostruire le dinamiche degli omicidi. Per questo lo scorso 9 giugno i carabinieri e i loro tecnici avevano fatto un sopralluogo nella villetta di Garlasco dove 18 anni fa è avvenuto l'omicidio e mappato in 3d tutti gli spazi coinvolti nella scena del crimine. L'obiettivo è quello di dare una precisa collocazione di schizzi di sangue e tracce, compresa appunto quella 33. Nel frattempo è stata incaricata la super consulente Cristina Cattaneo per eventuali analisi: qualche settimana fa ha prelevato il peso, altezza e altre caratteristiche di Sempio. Si cerca di capire se c'è una correlazione che lo possa associazione alla scena del crimine. La relazione dei Ris è stata depositata, si attende quella della dottoressa Cattaneo. Ecco quindi che una volta lette anche queste due relazioni, accusa e difesa potranno delineare le loro strategie.

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