video suggerito
video suggerito

Parma, tutti condannati i vigili imputati nel processo Bonsu

Si è concluso con otto condanne il processo di primo grado per il sequestro e il pestaggio del giovane ghanese avvenuto tre anni fa nella caserma della Polizia Municipale di Parma.
A cura di Antonio Palma
132 CONDIVISIONI
Si è concluso con otto condanne il processo di primo grado per il pestaggio del giovane ghanese avvenuto tre anni fa nella caserma della Polizia Municipale di Parma.

Il volto tumefatto del giovane ghanese Emmanuel Bonsu, picchiato e maltrattato, è ben vivo nella nostra memoria quando tre anni fa si presentò in caserma dai Carabinieri e davanti alle telecamere per denunciare i suoi aggressori, alcuni vigili urbani di Parma impegnati in un’operazione antidroga. Ieri è arrivata la sentenza del processo di primo grado che ha visto la condanna di tutti gli otto imputati coinvolti, anche se con pene e capi di imputazione diversi.

Il Bonsu si era ritrovato suo malgrado in mezzo ad un’operazione antidroga in un parco pubblico di Parma venendo arrestato dai vigili per poi subire violenze fisiche e morali. Dopo le indagini che hanno coinvolto tutto il comando della polizia municipale di Parma si è arrivati alla sentenza di ieri.

La pena maggiore è stata inflitta Pasquale Fratantuono, condannato a 7 anni e 9 mesi di reclusione perché oltre ai reati di abuso di potere, lesioni, falso e sequestro di persona gli è stata inflitta l’aggravante della discriminazione razziale; infatti, nel computer dell’agente venne ritrovata la foto trofeo insieme a Bonsu con la faccia tumefatta. Condanna a 7 anni e 3 mesi anche per l'ex vicecomandante Simona Fabbri, e per entrambi interdizione perpetua dai pubblici uffici, interdizione perpetua anche per Stefania Spoti condannata a sei anni e otto mesi.

Concesse le attenuanti invece a Andrea Sinisi, Giorgio Albertini, Mirko Cremonini e Marco De Blasi, interdetti per 5 anni dai pubblici uffici e condannati rispettivamente a 4 anni e 9 mesi, a 4 anni e 7 mesi, a 3 anni e 6 mesi e a 3 anni e 4 mesi. La pena più lieve è stata per Graziano Cicinato condannato solo per il reato di sequestro di persona a 2 anni e con pena sospesa. Il giudice Paolo Scippa ha anche condannato gli imputati a pagare le spese processuali e a corrispondere un risarcimento di 135mila euro a Bonsu.

Dichiarato non colpevole invece il Comune di Parma, che nonostante sia coinvolto in altri scandali, comunque ha visto danneggiata la sua immagine in una serie di episodi a sfondo razziale che hanno coinvolto i vigili urbani, come la famosa foto di una prostituta a terra in una cella di sicurezza.

I giudizi sulla sentenza Bonsu ovviamente sono opposti, per gli imputati e i loro avvocati, le condanne sono eccessive, quindi tutti ricorreranno in appello. Anche Cicinato che non rischia il carcere attendeva un’assoluzione e quindi farà ricorso. Sentenza più lieve del previsto invece nel giudizio dell’accusa che aveva chiesto pene più severe per gli imputati.

Resta il fatto che un giovane sia ormai stato segnato nella mente da un episodio che lo ha travolto. Emmanuel Bonsu ormai ha lasciato la città e vive a Milano ma, come racconta il padre, soffre ancora degli effetti del pestaggio e degli insulti razzisti che ha subito, “per lui si prospetta un futuro difficile”.

132 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views