20 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Parma, immigrati pagavano per falsi contratti e permesso di soggiorno: 7 arresti

Scoperta l’esistenza di un centro elaborazione dati che in realtà si era specializzato nel predisporre e presentare documentazione fiscale fittizia a favore di cittadini extracomunitari che avevano bisogno di rinnovare il permesso di soggiorno. Bastava sborsare alcune centinaia di euro per avere i documenti in regola.
A cura di Antonio Palma
20 CONDIVISIONI
Immagine

Immigrati costretti a pagare svariate somme di denaro per risultare fittiziamente assunti e dunque poter rinnovare il permesso di soggiorno in scadenza. È il meccanismo scoperto e smantellato dagli uomini della Guardia di Finanza di Parma che nelle scorse ore hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale della città emiliana nei confronti di sette persone con l'accusa di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Cinque degli arrestati sono finiti direttamente in carcere mentre per gli altri due il Gip ha concesso gli arresti domiciliari. L'operazione, ribattezzata ‘Pay & Stay', in particolare ha scoperto l’esistenza di un centro elaborazione dati con sede a Parma che in realtà si era specializzato nel predisporre e presentare documentazione fiscale fittizia a favore di cittadini extracomunitari che avevano bisogno di rinnovare il permesso di soggiorno pur essendo privi dei requisiti richiesti dalla legge.

In realtà l’inchiesta, durata oltre un anno e mezzo e che vede indagate undici persone, ha portato a tre diversi filoni di indagine. Verificando le prestazioni erogate dal centro elaborazione dati, infatti, si è scoperto non solo il giro di falsi attestazione ma anche la presenza di finte imprese che assumevano senza svolgere alcuna attività concreta e l’attività di persone che si occupavano dell'organizzazione di trasporti, dall'Italia verso altri Paesi dell'Ue di soggetti extracomunitari. Dal primo filone è emerso che il centro elaborazione aveva fornito, nell'ultimo biennio, assistenza fiscale a centinaia di persone extracomunitarie, molte delle quali con precedenti penali. Bastava sborsare cifre tra i 100 ed i 300 euro per avere i documenti in regola.

Il secondo filone, invece, ha portato alla luce il lavoro di un intermediario che, attraverso una sua ditta individuale, di fatto inattiva, forniva buste paga fittizie per attestare la falsa attività lavorativa dei soggetti interessati che pagavano un compenso di 600 euro per ogni contratto. Il terzo filone infine riguarda cinque indagati accusati di aver organizzato e attuato il trasporto di 27 cittadini extracomunitari (pakistani e indiani) dall'Italia verso altri Paesi dell'Unione Europea.

20 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views