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News sull'uccisione dell'orsa Amarena in Abruzzo

Orsa uccisa, il direttore del Parco: “Cerchiamo i suoi cuccioli, c’è grande preoccupazione”

Luciano Sammarone, direttore del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, raggiunto da Fanpage.it ha parlato della morte dell’orsa Amarena, uccisa nella notte di giovedì 31 agosto, e della ricerca dei suoi cuccioli. “Purtroppo, non abbiamo ancora buone notizie da raccontare”.
A cura di Eleonora Panseri
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Il corpo dell'orsa Amarena, uccisa nella notte di giovedì agosto a colpi di fucile.
Il corpo dell'orsa Amarena, uccisa nella notte di giovedì agosto a colpi di fucile.
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La notizia della morte di Amarena, l'orsa di 10 anni uccisa nella notte di giovedì 31 agosto a fucilate nella zona di San Benedetto dei Marsi, in provincia de L'Aquila, è stata accolta con grande tristezza. A colpirla sarebbe stato un 56enne, di professione commerciante, ora indagato, che avrebbe detto di essersi spaventato alla vista dell'animale nella sua proprietà e che per questo avrebbe fatto fuoco.

Insieme ad Amarena c'erano anche i suoi piccoli che il personale del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise sta cercando senza sosta, dato che, come ha spiegato a Fanpage.it il direttore, Luciano Sammarone, sono animali che avrebbero ancora bisogno della madre.

Luciano Sammarone, direttore del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise.
Luciano Sammarone, direttore del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise.

Come procedono le ricerche dei cuccioli di Amarena?

Stiamo portando avanti la ricerca dei cuccioli da questa notte (31 agosto 2023, ndr), ma al momento non ci ha dato alcun esito positivo, purtroppo. La zona è complessa, con coltivazioni di mais, canneti, ma anche capannoni industriali. Abbiamo fatto una perlustrazione combinata, con personale a terra e drone, ma non abbiamo trovato nulla.

Abbiamo messo anche delle gabbie di cattura, perché questi sono animali piccoli e non possono essere presi con la telenarcosi, laddove venissero individuati.  C'è grande preoccupazione perché, visto che ormai Amarena non c'è più, tutte le attenzioni sono rivolte a questi cuccioli, ma purtroppo non abbiamo nessuna buona notizia da poter raccontare.

Quanto è ampia l'area delle ricerche?

L'area è grande, diversificata e complessa. Gli animali possono essersi allontanati molto: stanotte sono stati vicino alla mamma fino a un certo punto, poi sono spariti e durante la giornata non c'è stato nessun avvistamento o segnalazione.

Ma bisogna pensare che Amarena riusciva a percorrere 20 chilometri di territorio in mezza giornata. E se i cuccioli hanno preso le stesse abitudini, possiamo sperare che siano tornati nella zona di montagna. Ma sono anche molto piccoli, hanno circa otto mesi, e sono animali che avevano ancora sicuramente bisogno della mamma.

Perché, secondo lei, la persona ora indagata ha sparato ad Amarena?

Andrebbe chiesto a questa persona. Ho letto alcune dichiarazioni in cui ha detto che si sarebbe spaventato o sentito minacciato. Non metto in dubbio che possa essere vero. Ma in queste settimane Amarena e i suoi cuccioli hanno girato per il territorio, e noi abbiamo ricevuto diverse chiamate che ci dicevano che gli orsi erano in un orto, nel pollaio, nel giardino.

Le persone hanno semplicemente chiamato il 112 o i nostri guardiaparco per un sopralluogo con intervento. E non a caso noi eravamo in giro con una pattuglia di sorveglianza, quando l'abbiamo trovata. Io sono garantista e spetterà a chi sta facendo le indagini accertare la verità. Ma se hai paura ti chiudi in casa e chiami qualcuno, quello di questa persona mi sembra un comportamento, diciamo, quantomeno "bizzarro".

Perché se ti spaventi, non entri in casa e prendi un fucile da caccia, regolarmente detenuto, questo va detto, ma che il 31 di agosto, a caccia chiusa, dev'essere tenuto in un armadio blindato, in modo che nessuno lo possa rubare, con le munizioni custodite da un altra parte. È vero che la paura, quando si impossessa delle persone, fa anche fare cose strane. Comunque, noi aspettiamo che le indagini arrivino a conclusione, così ne sapremo qualcosa di più.

Cosa significa per voi la morte dell'orsa?

Per noi del parco, ma anche per la comunità internazionale, perché l'orso bruno marsicano è una sottospecie unica al mondo, è una perdita incalcolabile. Amarena era una femmina di 10 anni, estremamente riproduttiva, aveva avuto quattro cuccioli tre anni fa, due quest'anno.

Si tratta di una questione complessa: in una popolazione fatta di 60 animali o poco più, una femmina riproduttiva la sostituisci in 7 anni almeno. È un colpo brutto per noi. Speriamo di salvare almeno i cuccioli, sennò la tragedia diventa veramente infinita.

Direttore, ma cosa bisogna fare quando ci si trova davanti a un orso?

In tutti i nostri incontri, anche quelli che abbiamo organizzato quest'estate, abbiamo sempre detto che l'orso può essere il più tranquillo del mondo, ma si tratta per sempre di un orso. Anche nell'ultimo video diffuso, dove si vede Amarena che fa attraversare i suoi cuccioli, si vedono persone, molto giovani, a pochi metri dall'animale.

Capisco che davanti a un orso venga la frenesia di guardarlo da vicino, ma non si può mai sapere quale sia la sua reazione. Bisogna invece tentare di allontanarsi o fare rumore per tentare di far andare via l'animale. Ma, soprattutto, bisogna sempre garantire all'orso una via di fuga, mantenendo una certa distanza. Deve sapere che può scappare.

Da quanto abbiamo capito, Amarena aveva mangiato delle galline a questa persona, che sarebbero state indennizzate. Abbiamo grande rispetto per la perdita che ha avuto ma bisogna averne anche per un esemplare di orso marsicano di una popolazione di animali unica e sola al mondo. Tutto questo aumenta la rabbia, la disperazione, perché si tratta di un gesto che ha vanificato tanti sforzi fatti in questi anni. Si tratta di un evento che è davvero drammatico.

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