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Femminicidio Cinzia Pinna

Omicidio Cinzia Pinna, l’autopsia non trova prove di stupro: uccisa con tre colpi di pistola al volto

L’autopsia sul corpo di Cinzia Pinna al momento escluderebbe lo stupro perché non è stato possibile accertare segni di violenza sessuale ma su questo punto la certezza arriverà solo grazie ad ulteriori esami più specifici sui tessuti prelevati dalla salma. I funerali della 33enne, uccisa dal reo confesso Emanuele Ragnedda, probabilmente già sabato.
A cura di Antonio Palma
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Tre colpi di pistola al volto tra cui uno fatale allo zigomo e un altro di striscio, così è stata uccisa Cinzia Pinna, la 33enne assassinata nella serata dell'11 settembre dal reo confesso Emanuele Ragnedda nel casolare della sua tenuta di Conca Entosa tra Palau e Arzachena, in provincia id Sassari. È quanto emerso dall’autopsia condotta ieri dal medico legale Salvatore Lorenzoni all'istituto di medicina legale di Sassari. Si tratta di tre colpi esplosi con la Glock semiautomatica di piccolo calibro dell'imprenditore, sequestrata dai carabinieri.

Nuovi esami sui tessuti per accertare la violenza sessuale

Lo stesso esame post mortem al momento escluderebbe lo stupro sulla vittima perché non è stato possibile accertare segni di violenza sessuale ma su questo punto la certezza arriverà solo grazie ad ulteriori esami più specifici sui tessuti prelevati dalla salma che saranno utili anche a rintracciare il Dna dell'omicida. Ragnedda infatti, dopo varie reticenze, ha raccontato di aver sparato dopo essere stato aggredito di aver avuto paura. “Lei mi voleva tagliare la lingua con un coltello" ha raccontato senza però chiarire cosa avesse generato la lite tra i due.

Il nuovo esame medico legale è ritenuto complesso soprattutto per lo stato di conservazione della salma di Cinzia Pinna, rivenuta morta solo dopo dodici giorni dalla scomparsa denunciata dai familiari. La 33enne infatti si era allontanata da un locale di Palau dopo una serata ma da quel momento di lei si era persa ogni traccia, fino al tragico epilogo del rivenimmo del cadavere nella tenuta dell’imprenditore 41enne reo confesso Emanuele Ragnedda, attualmente in carcere. 

Il corpo della vittima era già in stato di decomposizione dopo essere stato abbandonato sotto un albero della tenuta, ricoperto da rami, esposto alle intemperie e agli attacchi di animali selvatici. Proprio su quanto accaduto dopo l’omicidio, avvenuto all’interno, si concentrato ora le indagini degli inquirenti. Nel mirino soprattutto due persone vicine all’imprenditore, un 26enne manutentore stagionale e un’amica del reo confesso che sono indagati per favoreggiamento. Proprio oggi i carabinieri dei Ris effettueranno a questo proposito accertamenti e rilievi sull’auto dell’uomo e su quella di Emanuele Ragnedda.

I funerali di Cinzia Pinna

I due sono sospettati di aver aiutato l’omicida a ripulire le stanze dalle ingenti tracce di sangue e fatto sparire gli indumenti e gli effetti personali della vittima ma si dichiarano completamente estranei ai fatti e la loro versione è avvalorata dalla testimonianza di Ragnedda che dice di aver fatto tutto da solo.

Dopo l’autopsia la salma di Cinzia Pinna è sta riconsegnata ai familiari per i funerali. Le esequie della donna si svolgeranno con ogni probabilità domani, sabato 4 ottobre, alle ore 16, nella Cattedrale di Castelsardo, paese di origine della vittima e in cui vivono i suoi genitori e la sorella.

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