Nuovo ‘test del finto cliente’ alla Pam, cassiera sospesa 10 giorni: “Mascara nascosto in busta di castagne”

Nuovo caso del ‘test del finto cliente‘, dopo quelli dei tre dipendenti dei supermercati Pam Panorama licenziati tra Siena e Livvorno. A dare la notizia è la Filcams Cgil di Pisa in una nota.
Questa volta è successo a Fornacette, in provincia di Pisa, dove una cassiera con 36 anni di esperienza ha ricevuto una lettera con cui è stata informata della sospensione del lavoro e della retribuzione di 10 giorni.
Si tratta della "sanzione conservativa più grave, oltre la quale c'è solo il licenziamento". La sua colpa, secondo l'azienda, sarebbe quella di non avere notato un mascara nascosto in una busta di castagne. Si tratta dell'ormai tristemente noto ‘test del finto cliente' (o ‘test del carrello').
A svolgere questa prova sarebbero infatti gli ispettori inviati dai supermercati che, come aveva spiegato a Fanpage.it Stefano Nicoli, segretario generale della Filcams Cgil Toscana, "si presentano come normali clienti, fanno la spesa e nascondono piccoli articoli dentro confezioni chiuse".
Chi non si accorge dell'inganno alla cassa viene sanzionato. E nei tre casi avvenuti nei giorni scorsi la sanzione è stata il licenziamento.
"Dopo lo stress di queste settimane, durante le quali la lavoratrice ha aspettato con profonda preoccupazione l'esito del procedimento disciplinare vedendo quanto successo ai colleghi di Siena e Livorno licenziati per contestazioni analoghe – ha fatto sapere Matteo Taccola della Filcams Cgil di Pisa – l'azienda ha deciso di comminare una sanzione pesantissima, mettendo sulla testa della dipendente una spada di Damocle che appare come un messaggio chiaro, per lei e per i colleghi: ogni minimo errore sarà punito senza pietà”.
"Al di là delle azioni legali, che la lavoratrice sta giustamente valutando – prosegue – la nostra sigla continuerà a sostenere la mobilitazione regionale e nazionale contro una deriva autoritaria di una Società che scarica su lavoratrici e lavoratori le incapacità gestionali dei propri dirigenti".
I sindacati spiegano nella nota che hanno diffuso per raccontare l'accaduto che alla fine del 2023 la filiale di Fornacette aveva subito ammanchi considerevoli a causa dei numerosi furti effettuati alle casse veloci, prive di un servizio di vigilanza.
"Ci venne risposto che il valore dei furti rientrava nel budget previsto dall'azienda. È facile supporre che tale budget sia stato ampiamente superato nei mesi scorsi e l'azienda, invece di investire ripristinando i servizi di antitaccheggio e vigilanza privata, ha deciso di rivalersi sui propri dipendenti", si legge.
L'azienda avrebbe svolto i test per "dimostrare artificiosamente che la responsabilità dei furti sia da attribuirsi a cassiere e cassieri, a partire da coloro che guarda caso hanno un'anzianità aziendale elevata".
Negli ultimi giorni la Società avrebbe chiamato un'azienda specializzata in anti-taccheggio e, grazie ai controlli, avrebbe compreso la vera causa del problema e le soluzioni possibili. "Hanno dovuto perdere 30 milioni di euro a livello nazionale, come da loro dichiarato, prima di rendersi conto del loro errore", osservano i sindacati.
La Filcams Cgil di Pisa fa sapere che continuerà la mobilitazione finché Pam Panorama non avrà ritirato tutti i licenziamenti e tutti i provvedimenti disciplinari.
Il primo caso di licenziamento, che ha fatto scalpore a livello nazionale, è avvenuto a Siena, ai danni di Fabio Giomi, 62 anni. Poi è toccato ad altri dipendenti.
"Mi è sembrato assurdo. Se uno fallisce un test, lo rimandi alla formazione, non lo butti fuori così", aveva detto Giomi a Fanpage.it.
"Sono tornato a casa in stato di shock. Ho dovuto dirlo a mia moglie e ai miei figli. Sono stati giorni di ansia, di frustrazione, di disperazione. – aveva aggiunto – Capirai: lei si rende conto dei problemi in casa. Ci sono spese da pagare, un prestito in banca da restituire. Perdere il lavoro è stata una mazzata…"