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Covid 19

Non vogliono fare vaccino, volontarie no vax della Croce Rossa di Feltre allontanate da ambulanze

Due volontarie della Croce Rosse di Feltre, in provincia di Belluno, sono state allontanate dalle ambulanze dopo aver rifiutato di farsi vaccinare contro il Coronavirus. Secondo il presidente Andrea Zabot “abbiamo solo due casi, ma potrebbero essercene molti di più”. Il provvedimento durerà “finché non finisce la pandemia o non c’è più il pericolo di prendersi il Covid-19”.
A cura di Ida Artiaco
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Croce Rossa. 
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Sono state allontanate dalle ambulanze perché non vogliono vaccinarsi contro il Coronavirus. È questa la decisione presa dalla Croce Rossa di Feltre, in provincia di Belluno, nei confronti di due volontarie negazioniste che hanno espresso la volontà di non ricevere la dose di siero contro il Covid-19. Lo riporta il quotidiano Il Gazzettino, citando le parole del presidente Andrea Zabot, secondo il quale al momento "abbiamo solo due casi, ma potrebbero essercene molti di più" e che le due volontarie in questione "non possono essere obbligate" a fare il vaccino, la cui somministrazione è su base volontaria. Ma ciò non è bastato a non estrometterle dall'attività in ambulanza, dato che avrebbero potuto mettere in pericolo i loro pazienti.

Una delle due è stata raggiunta al telefono dal Gazzettino e ha detto: "Non commento nulla. Siamo in due? Mi fa piacere saperlo da un giornalista". Nel pomeriggio di ieri la sua sospensione era già stata decisa, ma non le era ancora stato comunicato: "Non ho niente da dire in merito, voglio conoscere i fatti direttamente dal mio presidente. Non ho nulla da dichiarare se non in presenza di un mio legale". In realtà, le due volontarie non sono state sospese in toto ma solo allontanate dalle ambulanze, per cui non potranno avere contatti diretti con i pazienti, ma nel frattempo saranno impiegate in altre attività. Quanto durerà il provvedimento non è ancora chiaro precisamente. Secondo il presidente Zabon, durerà "finché non finisce la pandemia o non c’è più il pericolo di prendersi il Covid-19″. Ma non è tutto. Il presidente ha fatto anche sapere che "una delle due si è ammalata e a breve sarà a posto". L’infermiera dunque potrebbe tornare in servizio avendo sviluppato anticorpi naturali, o almeno così sarà per 90 giorni perché poi dovrebbe comunque sottoporsi al vaccino.

Ma questo non è il primo episodio del genere che si verifica in Italia e in Europa. Già a fine dicembre La Stampa aveva riportato il caso di un'infermiera di una Rsa del Torinese che aveva dichiarato di non voler ricevere il vaccino perché "mi disturba l’idea dell’obbligatorietà". Ma ancora più clamore aveva fatto la notizia in arrivo dalla Germania di sette infermieri che sono stati addirittura licenziati per aver rifiutato di vaccinarsi. I fatti si sono verificati in una struttura sanitaria a Dessau, città nel land della Sassonia-Anhalt. Come ha riferito l'emittente radiofonica locale MDR, che ha intervistato alcuni degli operatori sanitari coinvolti dalla misura, "ci è stato dato un ultimatum di tre giorni ed erano le 12:00. Poco dopo le 12:00, abbiamo ricevuto l'avviso di licenziamento", ha spiegato uno degli infermieri, che precisa: "Non rifiuto il vaccino, volevo solo un po’ di tempo per riflettere. Ho chiesto solo di sottopormi al trattamento più avanti".

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