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Omicidio Chiara Poggi: il delitto di Garlasco

Non solo Garlasco, cosa c’è oltre l’indagine su Mario Venditti: le inchieste di Pavia su politici e imprenditori

Non solo la nuova indagine sull’omicidio di Garlasco e il relativo coinvolgimento dell’ex procuratore Mario Venditti, sul tavolo del nuovo capo degli inquirenti pavesi ci sono una serie di fascicoli su politici e imprenditori.
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Da sinistra, Chiara Poggi; l’ex procuratore Mario Venditti.
Da sinistra, Chiara Poggi; l’ex procuratore Mario Venditti.
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Quella di Pavia è una piccola procura: dieci magistrati, compreso il procuratore della Repubblica e il suo aggiunto, per un territorio che conta poco più di cinquecentomila abitanti. Nel tempo, però, quell'ufficio giudiziario si è trovato a gestire indagini importanti. Non solo su crimini efferati. E non solo sul delitto di Garlasco. I pm pavesi hanno infatti portato avanti diverse inchieste su corruzione e appalti truccati. E proprio alcuni di questi potrebbero essere alla base dell'indagine che poi ha portato alla riapertura del caso sull'omicidio di Chiara Poggi. A essere messa in discussione ora non sembra più soltanto quell'indagine. E già c'è chi dice che, a breve, saranno riaperti molti suoi fascicoli, compresi quelli che riguardano politici e imprenditori.

Le indagini su Mario Venditti

Venerdì 26 settembre l'ex procuratore di Pavia, Mario Venditti, è stato indagato per corruzione in atti d'ufficio per una presunta tangente ricevuta da qualcuno di vicino ad Andrea Sempio affinché lo stesso venisse escluso dall'indagine sulla morte di Chiara Poggi. La prova sarebbe soprattutto un foglietto trovato a casa di Sempio con scritto "Venditti / gip archivia X 20-30 euro". Ma questa non sarebbe l'unica indagine in cui è coinvolto l'ex magistrato, poi presidente del casinò di Campione (dopo l'indagine si è dimesso). Secondo quanto ha riferito Il Giornale, lo scorso aprile la procura di Brescia avrebbe iscritto Venditti nel registro degli indagati per la gestione dei fondi di quello che all'epoca era il suo ufficio, in particolare per l'affidamento di alcuni appalti relativi alle intercettazioni che l'autorità giudiziaria disponeva. L'ex magistrato ha sempre detto di non saperne nulla.

Le indagini su due carabinieri

Fra chi lavorava all'epoca alla Procura di Pavia Venditti non è neanche l'unico ad avere problemi con la giustizia. Lo scorso 23 luglio è stato condannato a quattro anni e mezzo, con rito abbreviato, Antonio Scoppetta, ex componente dell'ufficio di polizia giudiziaria a cui proprio il numero uno dell'ufficio aveva dato l'incarico di consultare in anteprima tutte le notizie di reato e gli esposti anonimi che arrivavano. Secondo la sentenza, Scoppetta – difeso dall'avvocato Gian Luigi Tizzoni, lo stesso della famiglia Poggi –  avrebbe fornito informazioni sulle indagini in cambio di denaro, favori e perfino un importante sconto sull'acquisto di una villetta. Ancora in attesa di giudizio, con rito ordinario, è invece Maurizio Pappalardo, maggiore in congedo, già comandante del Nucleo informativo. Sarebbe stato lui, secondo la ricostruzione degli inquirenti nell'inchiesta denominata "Clean 2", a chiedere informazioni sulle indagini e sui processi a Scoppetta, per conto di imprenditori e politici locali. A Pappalardo, e quindi a Scoppetta, gli attuali inquirenti sono arrivati durante un'altra indagine ancora su Asm Pavia, una società di servizi attiva nel territorio del comune pavese.

Il processo per l'Asm di Pavia

Nel novembre del 2023 la  scuola elementare di San Genesio e Uniti, in provincia di Pavia, viene posta sotto sequestro perché la Procura, già guidata da Napoleone, lo stesso che ha riaperto l'indagine sul delitto di Chiara Poggi, sospetta che un intervento di adeguamento sismico e ampliamento sarebbe stato realizzato senza rispettare le regole: non solo nell'assegnazione dell'appalto ma anche nella realizzazione delle opere. Questo sequestro è il primo atto dell'inchiesta "Clean", che punta i riflettori sui rapporti tra politici, i vertici della società Asm Pavia e imprenditori attivi nel campo dell'edilizia. Fra questi c'è anche l'ingegnere, allora 32enne, Gianluca Di Bartolo (attualmente ancora imputato), titolare dello studio di progettazione Civiling Lab. Fra i soci di questo studio compare anche Angelo Ciocca, europarlamentare della Lega fino a luglio del 2024 e originario proprio di San Genesio, che però non è indagato in questo procedimento ma in un altro.

L'indagine sull'Asm di Vigevano

Lo scorso luglio sono tutti stati rinviati a giudizio gli indagati in un'altra inchiesta della procura "napoleonica": quella che riguarda l'Asm di Vigevano, ovvero la società dei servizi di un altro comune della provincia pavese. Qui gli indagati sono, per corruzione, il sindaco di Vigevano Andrea Ceffa, dell’ex consigliere comunale di maggioranza Roberta Giacometti e degli ex dirigenti e manager di Asm Vigevano Alessandro Gabbi e Matteo Ciceri. Oltre a loro, per istigazione alla corruzione, sono indagati l’ex europarlamentare leghista Angelo Ciocca e l’imprenditore vigevanese Alberto Righini. Secondo gli inquirenti, Ciocca avrebbe tentato di far cadere il sindaco Ceffa (peraltro del suo stesso partito) tentando di pagare alcuni consiglieri comunali a dimettersi: in particolare avrebbe offerto 15mila euro a una di questi che, invece di accettarli, lo avrebbe segnalato.

Ora il punto sarà capire se fra tutte queste indagini ci sia o no uno o più elementi in comune.

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