Niente cenone insieme per la Famiglia nel bosco, papà Nathan vedrà i figli il 1 gennaio ma sotto vigilanza

Niente cenone di Capodanno insieme per la famglia Trevallion, la “famiglia nel bosco” divisa per decisione dei giudici del tribunale dei minorenni dell'Aquila e al centro ora di una battaglia legale sulla sospensione della potestà genitoriale per padre e madre. Come è avvenuto a Natale, anche per la cena del 31 dicembre i piccoli saranno divisi dal papà, ovviamente non torneranno nella casa nel bosco di Palmoli e rimarranno nella casa famiglia di Vasto dove sono stati collocati dal tribunale. Con loro avranno la mamma Catherine Birmingham, che vive nella stessa struttura anche se in un ala differente dove non dorme con i figli, mentre il papà Nathan Trevallion potrà vederli solo il primo gennaio con un incontro protetto e alla presenza di educatori assistenti sociali.
Si tratta di decisioni già prese nelle settimane scorse con il provvedimento del tribunale che ha confermato l'allontanamento da casa dei piccoli per questo periodo natalizio. Nessuno strappo alla regola dunque, Nathan rimarrà senza la sua famiglia in queste ore a cavallo tra i due anni e avrà un incontro con i suoi tre bambini il primo gennaio 2026, ma breve e sotto vigilanza. Del resto anche a Natale i tre fratellini hanno potuto vedere il papà Nathan per due ore, mentre non hanno potuto pranzare assieme. L'Appuntamento per capodanno è programmato sempre nella casa protetta di Vasto dove i bimbi sono ospitati con la madre.
Un incontro che apre a una nuova fase che i genitori sperano possa diventare risolutiva verso una nuova sistemazione per tutto il nucleo familiare. Martedì infatti la Garante dell’infanzia e dell’adolescenza della Regione Abruzzo si è recata nella casa famiglia per verificare le condizioni dei bambini e per informare che con l'inizio del nuovo anno prenderanno avvio le visite psicologiche.
Un altro fronte è quello della scuola per i piccoli che inizierà come per tutti il 7 gennaio. Al momento si prevede che non andranno tra i banchi con gli altri piccoli ma sarà un insegnante a raggiungerli presso la casa-famiglia così come prospettato dalla tutrice. Si stanno studiando in questi giorni anche soluzioni alternative per il prossimo futuro. La dirigente della vicina scuola ad esempio ha attivato l'Ufficio scolastico regionale per valutare la possibilità di inserire i bambini nel plesso mentre un istituto privato si è detto disponibile ad accogliere i piccoli gratuitamente. In tutti i casi però bisognerebbe organizzare gli spostamenti quotidiani dalle scuole alla struttura.