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Neonati sepolti in giardino a Parma

Neonati sepolti a Parma, la psicologa dei carabinieri: “Omicidi seriali, Chiara ha voluto la seconda gravidanza”

Secondo l’esperta del Racis dei carabinieri, la 22enne Chiara “ha agito senza minimamente avere degli scossoni emotivi,” ripetendo la prima tragedia a distanza di pochi mesi “come a voler nuovamente ripercorrere una azione che non si può dire impulsiva”.
A cura di Antonio Palma
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La morte dei bimbi sepolti nel giardino di casa a Traversetolo sono da considerare “Omicidi seriali” messi in atto dalla 22enne Chiara a distanza di mesi tra di loro ma “senza scossoni emotivi”. È quanto ha dichiarato in aula oggi  il colonnello Anna Bonifazi, psicoterapeuta, responsabile sezione psicologia e criminologia del Racis dei carabinieri, nella sua deposizione nel corso della terza udienza del processo per la morte dei bimbi a Parma.

Racis dei carabinieri: "Chiara ha agito senza impatto emotivo”

Secondo la Psicoterapeuta dei carabinieri, infatti, la prima gravidanza, finita già tragicamente, avrebbe dovuto indurre la 22enne a un comportamento decisamente diverso. Al contrario, invece, “La seconda gravidanza viene in qualche modo cercata”, “come a voler nuovamente ripercorrere una azione che non si può dire impulsiva”. Per l’esperta del Racis, i due eventi “sono abbastanza simili a loro” e “se la prima gravidanza è avvenuta e si è conclusa in maniera così tragica, ci saremmo aspettati non incappasse in una seconda azione altrettanto tragica, perché parliamo di azioni logiche di una persona. E tra i due fatti c'è stato anche un lasso di tempo che chiamiamo di raffreddamento estremamente ridotto, come a voler nuovamente ripercorrere una azione che non si può dire impulsiva”.

Un comportamento che per la criminologa indica che “c'è serialità, c'è logica, un passaggio all'atto non bizzarro, non c'è alcuna azione che possa apparire non finalizzata: è un comportamento che fa presagire che chi lo compie entra ed esce da un impatto emotivo elevatissimo come senza minimamente avere degli scossoni emotivi, quindi riesce a sopportare a gestire anche eventi e momenti estremamente impattevoli dal punto di vista emotivo e fisico: questo è tipico comportamento seriale”.

In definitiva per Bonifazi, "Nel caso di Chiara i delitti sono casellabili come omicidi ad escalation asimmetrica” perché “c'è stato un aumento del motore criminale non frenabile, un motore che inizia purtroppo già dall'ideazione, quindi già dall'immaginazione nell'autore e va avanti senza possibilità alcuna di esser bloccato, quindi viene compiuto fino alla fine, anzi con una fase successiva di tentativo dell'autore di rimanere impunito, un pre conservarsi, come si dice dal punto di vista criminologico".

Chiara in aula, testimonia anche l'ex e padre dei bimbi: "Mai sospettato"

Ad assistere alla testimonianza e alle deposizioni degli inquirenti che hanno condotto le indagini, oggi in aula in corte d'Assise a Parma, vi era la stessa 22eene accusata di aver partorito e ucciso, in meno di un anno e mezzo, i suoi due figli neonati e di averli sepolti nel giardino di casa a Vignale di Traversetolo. Non saranno ascoltati in Tribunale invece i genitori di Chiara dopo che la difesa ha dato l'assenso all'acquisizione dei loro interrogatori resi in fase di indagine.

Allo stesso modo nessuna deposizione è prevista per i genitori dell’ex fidanzato di Chiara e padre dei due bimbi sepolti. Il giovane, che ha sempre sostenuto di non sapere nulla delle gravidanze di Chiara e non è mai stato indagato, invece è stato chiamato a deporre per ricostruire i fatti. "Chiara mi disse che avevano trovato un bambino nel giardino di casa ma non mi disse che era suo" ha spiegato l'uomo ribadendo: "Mai sospettato fosse incinta". Ricostruendo il suo rapporto con l'imputata,  ha spiegato: "Ci siamo fidanzati a 16/17 anni. Nel 2022 ci eravamo lasciati. Quando è scoppiato il caso ci eravamo rimessi insieme dal settembre 2023. Usavo raramente contraccettivi ma non ci siamo mai posti il problema di un'eventuale gravidanza. Non ho mai avuto la percezione che potesse essere in gravidanza, mai un sospetto, non ho mai notato nulla nemmeno quando era svestita".

L'amico della 22enne: "Lei sperava che notassimo la gravidanza"

"Mi ha detto che non sapeva cosa fare, c'erano momenti in cui l'avrebbe tenuto altri no, non voleva precludersi la possibilità di essere madre ma è andata come e andata", così uno degli amici più vicini a la 22enne imputata ha raccontato una delle poche giustificazioni fornitegli dalla ragazza quando è scoppiato il caso dei neonati sepolti in giardino. Dopo aver spiegato che nessuno aveva notato le due gravidanze, l'amico ha rivelato che Chiara, una volta emersa la notizia del ritrovamento del primo cadavere, così giustifico il suo silenzio agli amici: "mi aveva detto che si aspettava che da parte nostra ci fosse una domanda relativa alla gravidanza proprio perché pensava che si notasse dal punto di vista fisico l'effettiva condizione in cui era. Sperava che notassimo qualcosa".

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