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Morto a 90 anno Francesco Cavicchi, il pugile contadino che conquistò l’Europa

Nato a Pieve di Cento il 12 maggio 1928, è stato una gloria assoluta dello sport italiano e bolognese. Conquistò il titolo europeo dei pesi massimi battendo il rivale tedesco Heinz Neuhaus davanti a 60mila spettatori.
A cura di Davide Falcioni
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Francesco Cavicchi, ex pugile bolognese di 90 anni, è morto oggi. A rendere nota la notizia è stata la Federazione pugilistica italiana sul proprio sito. "Il mondo del pugilato italiano è in lutto per la scomparsa del grande pugile bolognese Francesco Cavicchi, spentosi all'età di 90 anni – scrive l'Fpi – Nella sua carriera è stato sia campione italiano che europeo dei Massimi. Quest'ultimo titolo lo conquistò il 26 giugno 1955 quando fece scattare in tutti gli italiani un moto d'orgoglio e di grande passione sportiva, battendo ai punti, dopo 15 riprese, il tedesco Heinz Neuhaus. Assisterono all'incontro nello Stadio Comunale di Bologna oltre 60mila spettatori, un record assoluto per un match di boxe a questo livello".

Cavicchi, nato a Pieve di Cento il 12 maggio 1928, è stato una gloria assoluta dello sport italiano e bolognese. Campione italiano nella categoria dilettanti dei pesi massimi a Trieste nel 1952 (5 matches in azzurro) esordì come professionista nello stesso anno a Bologna. Nel 1954, dopo aver battuto Uber Bacilieri, ottenne il titolo italiano della categoria, ma il massimo della gloria la ottenne indiscutibilmente dopo il titolo continentale, all'indomani del quale i giornali avanzarono paragoni con Rocky Marciano, il più grande pugile dell'epoca. Cavicchi ha appeso i guantoni al chiodo nel 1963, dopo 15 stagioni ad altissimi livelli. Da quel momento la boxe è diventata per lui solo un ricordo. "Mai più visto un match dal vivo, mai più fatto un allenamento in palestra", raccontava anni fa in un'intervista a Repubblica. "Sono tornato nei campi a fare il contadino".

E della sua carriera: "Dopo un’avventura così, la nostalgia è inevitabile, pian piano ti corrode. Correggere gli errori che hai fatto non si può, devi mandare giù. Beh, meglio mandar giù un piatto di spaghetti. E fare qualcosa che ti piace davvero; e a me stare in mezzo ai campi, fra la canapa e il frumentone, è sempre piaciuto più che stare in palestra".

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