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Minaccia carabiniere durante controllo: “So dove vivi, hanno fatto bene ad ammazzare un tuo collega”

Gianmarco e Mattia Macrì, due ragazzi della provincia di Brindisi, hanno insultato e minacciato i carabinieri che li avevano fermati durante un normale posto di blocco.
A cura di Davide Falcioni
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I carabinieri di Latiano  – in provincia di Brindisi – hanno tratto in arresto con le accuse di resistenza e minaccia a pubblico ufficiale i due fratelli Gianmarco e Mattia Macrì, rispettivamente di 22 e 21 anni. Il più grande dei due, fermato a un posto di blocco mentre guidava senza patente la Lancia Y della madre, durante il controllo è letteralmente andato su tutte le furie inveendo contro i militari – che in fondo non stavano che facendo il loro dovere – e sostenendo che si era messo al volente nonostante gli fosse stata ritirata la patente cinque mesi fa solo perché doveva accompagnare un parente.

Pochi minuti dopo, e nel bel mezzo di una vera e propria "sceneggiata", sul posto è giunto anche il fratello Mattia, che anziché tentare di calmare l'altro ha rincarato la dose di insulti e minacce, intimando ai carabinieri di lasciare andare Gianmarco e di non sequestrare il veicolo, per poi rivolgersi a muso duro a uno dei militari: "Ti faccio vedere io, ti vengo a prendere a casa, ti ammazzo, so dove abiti". Come se non bastasse è poi intervenuta persino la madre dei due ragazzi, che anziché calmare gli animi e magari rimproverare i figli ha pronunciato le seguenti parole: "Tu la macchina di qua non la tocchi, ti faccio vedere io, hanno fatto bene a uccidere il Carabiniere a Foggia…".

La situazione ha rischiato di precipitare quando uno dei fratelli ha cercato di dare fuoco all'automobile utilizzando un accendino, tentando di bruciare prima un sedile e poi il cofano posteriore. I carabinieri hanno chiesto aiuto ai colleghi di Mesagne e a una pattuglia della polizia locale per fermare i tre e portarli in caserma. I due giovani sono stati arrestati mentre la mamma è ancora a piede libero. Tutti e tre comunque dovranno rispondere in tribunale del loro comportamento.

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