Milano, sgomberato il centro sociale Zam. Attivisti contro la giunta Pisapia

Il centro sociale Zam di Milano è stato sgomberato stamattina dalla polizia. Gli attivisti, che occupavano abusivamente la scuola abbandonata di via Santa Croce, non lontana dal Parco delle Basiliche, sono stati mandati via i seguito a un'ordinanza del pubblico ministero Grazia Pradella, che ha disposto in sequestro dell'edificio, considerato pericolante. Tra i militanti politici e i poliziotti ci sono stati momenti di tensione con qualche lieve scontro: la Digos ha spiegato che gli attivisti avrebbero lanciato degli oggetti verso le forze dell'ordine, mentre gli occupanti hanno replicato che la carica è avvenuto a freddo e senza alcuna particolare ragione. Un poliziotto è stato portato al pronto soccorso dell'ospedale San Paolo, mentre gli occupanti sostengono che tra di loro ci sono cinque feriti. Nell'edificio – che lo Zam ha intitolato a don Andrea Gallo, il prete di strada morto un anno fa – restano ancora due o tre occupanti.
Lo sgombero non è ancora terminato e gli attivisti hanno esposto striscioni provocatori verso il Comune. Uno recita "La nostra rossa passione, il nostro sgombero arancione"; un altro "Forza gentile della giunta arancione, tavoli finti e sgomberi a ripetizione”. la replica dell'amministrazione meneghina però non si è fatta attendere: il comune ha spiegato che lo sgombero non è stato richiesto dall'amministrazione Pisapia bensì dall'autorità giudiziaria, che avrebbe riscontrato problemi di sicurezza all'interno dell'edificio. Lo Zam ha risposto: "Siamo davanti all’ennesima riprova del fatto che questa amministrazione o non ha alcun potere nemmeno sugli spazi di sua proprietà o non ha il coraggio di assumersi alcuna responsabilità rispetto alla proprie scelte, nascondendosi dietro a una presunta ineluttabilità delle scelte della magistratura".