Medicina, Tar Lazio accoglie ricorso sui test delle scuole di specializzazione

Non sembra esserci pace per le facoltà di medicina italiane. Dopo le proteste e i ricorsi infatti il Tar del Lazio ha deciso di accogliere l'istanza contro i test per le scuole di specializzazione mediche aprendo la strada ad una possibile girandola di trasferimenti tra gli specializzandi. Secondo il Tribunale amministrativo regionale, infatti, il meccanismo di distribuzione dei posti delle scuole di specializzazione in Medicina è stato beffardo e illegale. Per questo la terza sezione bis dell’organo di giustizia amministrativa laziale ha provveduto a emanare un decreto cautelare che ha sospeso alcuni provvedimenti in merito in attesa della prossima udienza del 29 gennaio 2015. Accogliendo il ricorso promosso dalla Funzione pubblica della Cgil, il Tar in particolare ha stabilito che il meccanismo secondo il quale la scelta di una scuola faceva decadere da tutte le altre scuole per cui si aveva concorso non è regolare.
La decisione del Tar
Il Tar laziale così facendo ha fornito a molti medici la speranza di poter iscriversi alla scuola o alla sede di specializzazione preferita a cui aveva dovuto rinunciare in base al regolamento. Quest'ultimo infatti intimava che "il candidato è tenuto ad iscriversi presso la sede in cui risulta assegnato entro il termine massimo di 4 giorni. A seguito dell’iscrizione il candidato decade automaticamente da tutte le graduatorie delle scuole per cui ha concorso". Una formulazione che per il Tar non è corretta poiché questa "decadenza beffarda" è frutto della violazione del regolamento dettato il 30 giugno 2014 per disciplinare le prove.
Esultano i ricorrenti
"Si tratta della prima vittoria su quanto accaduto per le scuole di specializzazione mediche, con una graduatoria falsata e da rivedere. A questo punto o il ministero dell'Istruzione interverrà immediatamente con un provvedimento, o si spiana la strada al meccanismo del sovrannumero grazie i nostri ricorsi. Se non interverrà si rischierà di vedere annullato l’intero concorso, considerando che già molte persone sono state costrette per un errato meccanismo della graduatoria a scegliere la specializzazione meno ambita" hanno spiegato i ricorrenti, aggiungendo: "Il Tar si è pronunciato sul ricorso valutandone anche la fondatezza per la violazione dei decreti ministeriali in materia".