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Esami di Maturità 2025

Maturità 2026, tutte le novità nella nuova riforma: come cambiano colloquio orale e commissioni d’esame

Tutte le novità dell’Esame di Maturità 2026 così come previsto dalla riforma approvata il 28 ottobre alla Camera: dal colloquio orale (chi non sostiene il quale sarà bocciato) alle commissioni d’esame, fino alla votazione finale, ecco tutto quello che c’è da sapere.
A cura di Ida Artiaco
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Dopo il via libera alla Camera alla riforma dell'Esame di Stato, che si chiamerà da ora esame di Maturità, entreranno in vigore tutte le novità previste dalla nuova legge. Il testo introduce importanti cambiamenti per quel che riguarda lo svolgimento del colloquio orale (ricordando che chi non lo sostiene viene bocciato) e la composizione delle commissioni d'esame. Ecco, allora, come funzionerà.

Prima però di procedere con l'elenco delle novità dell'esame di Maturità, ricordiamo che quest'anno la prima prova è in programma giovedì 18 giugno, mentre la seconda prova di indirizzo ci sarà il venerdì successivo, a cui seguiranno gli orali, che dovrebbero cominciare a partire già da lunedì 22 giugno.

Come cambia il colloquio orale alla Maturità 2026

Mentre le due prove scritte restano uguali al passato, la novità più importante della riforma della Maturità riguarda l'orale. La prima prova d'italiano continuerà infatti a essere uguale per tutti gli indirizzi, con le sette tracce scelte dal Ministero dell'Istruzione e del Merito divise per tre tipologie, la seconda, invece, sarà sempre stabilita dal MIM ma le materie cambieranno a seconda dell'indirizzo di studi. E il colloquio?

Prima di tutto, con la riforma approvata in via definitiva, l'orale diventa obbligatorio per tutti i candidati: chi non si presenta, anche avendo raggiunto la sufficienza con le prove scritte e i crediti scolastici, non potrà ottenere il diploma. Si tratta di una stretta voluta dal ministro Valditara dopo le "proteste" dello scorso giugno messe in atto da una serie di studenti in varie regioni d'Italia. Ma a cambiare è anche e soprattutto la struttura della prova: sarà organizzata intorno a quattro discipline che verranno individuate da un decreto ministeriale nel gennaio di ogni anno, che definirà anche le materie della seconda prova, e comprenderà anche l'analisi delle competenze acquisite in educazione civica e nelle esperienze scuola-lavoro. Inoltre, scompare anche il suo incipit: dal prossimo anno il colloquio non inizierà più con il materiale proposto dalla commissione al maturando, a partire dal quale era necessario creare collegamenti tra materie e contenuti.

Come sarà composta la commissione d'esame

A cambiare sono anche le commissioni d'esame: a partire dalla Maturità 2026 i commissari d'esame passano da 7 a 5. Ogni commissione sarà costituita da due membri esterni e due interni che, come stabilisce la riforma, avranno una formazione specifica. Gli insegnanti interni dovranno appartenere alle aree disciplinari individuate annualmente dal ministero dell’Istruzione e del Merito con apposito decreto, da emanare entro 60 giorni dall’entrata in vigore della norma.

Come influisce il voto in condotta sull'esame di Maturità

La riforma approvata ieri in via definitiva interviene anche sul voto in condotta. D'ora in poi, un 5 comporterà la bocciatura automatica, mentre con il 6 lo studente sarà chiamato a sostenere una "prova di cittadinanza attiva". All'esame il punteggio massimo sarà riservato a chi avrà conseguito almeno 9 in condotta. Sempre per quanto riguarda la votazione, si ricordi che le prove Invalsi non influiranno sul voto finale, ma dal 2026 i risultati verranno restituiti agli studenti per favorire l’autovalutazione.

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