Liliana Resinovich, i legali del marito Sebastiano Visintin: “Stupiscono critiche al tecnico per la frattura”

"Apprendiamo con stupore dei toni perentori" con cui si etichettano "le affermazioni del preparatore anatomico triestino come ‘mendaci e tardive dichiarazioni di un mitomane'". Anche Alice e Paolo Bevilacqua, legali difensori di Sebastiano Visintin, marito di Liliana Resinovich al momento indagato per il suo omicidio, sono intervenuti sulle dichiarazioni del tecnico anatomopatologo Giacomo Molinari, che l'11 gennaio del 2022 partecipò all'esame autoptico sul corpo della 63enne e che ha affermato che potrebbe essere stato lui a provocare la fattura alla vertebra della donna. Parole per le quali il fratello della vittima, Sergio Resinovich, lo ha denunciato per falso.
I due avvocati di Visintin, replicando alle accuse mosse da quest'ultimo con la querela, in una nota hanno precisato: "Ci chiediamo come possa affermarsi fin d'ora che le considerazioni di Giacomo Molinari siano false e quindi inattendibili, prima ancora di capire se egli sia stato sentito in Procura", hanno concluso.
Proprio ieri il fratello di Liliana Resinovich, Sergio, ha presentato querela per falso nel confronti di Molinari. Il legale di Resinovich, Nicodemo Gentile, aveva sottolineato che un lavoro specialistico coordinato dai Prof. Vittorio Fineschi e Stefano D'Errico ha accertato che la frattura della vertebra T2 era già esistente al momento dell'autopsia svolta nel 2022. "Le dichiarazioni del pirotecnico preparatore anatomico rappresentano un bluff", ha affermato, ribadendo la decisione di Resinovich di querelare Molinari per falso.
Resinovich, dal canto suo, non si è limitato alla denuncia ma ha anche "chiesto al Ministro della Salute una tempestiva e rigorosa ispezione sul reparto in cui questo soggetto lavora, per capire come sia possibile che nessuno mai si sia accorto del fatto che questo mitomane, senza rispetto per i poveri cadaveri e per i seri colleghi che lavorano nella struttura, abbia trasformato, come si evince dalle sue straripanti pagine social, un luogo ieratico qual è una sala autoptica, in una rumorosa sagra di paese". Per Sergio il tecnico è "un fantoccio e va licenziato", e collega le parole di quest'ultimo con l'esposto che aveva presentato, poco prima, all'Ordine dei Medici. E faceva presente che all'esame c'erano "più professionisti, compresi i miei CT che nulla hanno mai riferito".