Liliana Resinovich, disposti accertamenti non ripetibili sul cellulare che il marito regalò a una persona

Continuano le indagini sulla morte di Liliana Resinovich, la donna di 63 anni scomparsa il 14 dicembre 2021 e trovata morta nel giardino dell'ex Opp di Trieste il 5 gennaio 2022. È arrivata poco fa la notizia che la Procura di Trieste ha disposto accertamenti tecnici non ripetibili sul cellulare – sequestrato due anni fa – che il marito della vittima, Sebastiano Visintin, regalò a una persona. Il 29 settembre prossimo verrà affidato l’incarico al consulente. È quanto è stato confermato a Fanpage.it dal team di consulenti di Visintin.
L'uomo è al momento iscritto ufficialmente nel registro degli indagati in quanto sarebbe coinvolto nell'omicidio della moglie. A non convincere gli inquirenti sarebbe l'alibi fornito per il giorno della scomparsa di Liliana. Visintin aveva detto di essere passato dalla pescheria da lui abitualmente frequentata la mattina del 14 dicembre 2021. Versione, però, che non sarebbe stata confermata dalla commessa del negozio. "Non passò in pescheria a consegnare i coltelli che aveva affilato (attività che svolgeva per alcuni negozi, ndr) la mattina della scomparsa, ma dai tabulati telefonici è emerso che sia andato la sera prima", ha detto il fratello della 63enne, Sergio Resinovich, aggiungendo che "la commessa della stessa pescheria ha riferito di aver trovato la mattina i coltelli già sul bancone alle 7:30 e non ricorda di averlo visto".
Visintin aveva, invece, raccontato agli inquirenti di essere passato a consegnare dei coltelli appena affilati in alcune attività commerciali la mattina della scomparsa di Resinovich e di aver poi preso la GoPro per registrare alcuni video in bicicletta. Da poco – per altro – è emerso anche che proprio la memoria della GoPro sarebbe stata cancellata nella giornata del 13 giugno 2023, quando il gip ha respinto l'archiviazione del caso disponendo nuovi accertamenti per chiarire cosa fosse accaduto a Resinovich. Le indagini continuano.