Lecce, bimbo di 3 anni violentato da padre e zio: picchiato e bruciato con cicche se si ribellava, condannati

Molestato e abusato sessualmente da padre e zio per lungo tempo e se provava a ribellarsi, rifiutandosi di assecondare le loro perversioni, veniva anche picchiato e seviziato con bruciature di sigarette sul corpo. È il terribile calvario subito da un bambino soli 3 anni residente in Salento per il quale ora il tribunale di Lecce ha condannato in appello i due adulti a 8 anni di reclusione ciascuno per maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale aggravata in concorso.
Il giudice di fatto ha confermato la sentenza di primo grado, emessa dal Gup di Lecce nel 2020, condannando rispettivamente il padre del piccolo a otto anni e otto mesi e lo zio a otto anni di reclusione. Entrambi gli imputati hanno beneficiato dello sconto di un terzo della pena per aver chiesto e ottenuto il rito abbreviato. Per il padre della vittima degli abusi confermata anche la sospensione della responsabilità genitoriale.
Gli abusi sul piccolo sarebbero andati avanti per almeno due anni, dal 2015 al 2017, e cioè quando il piccolo aveva tra i 3 e i 5 anni. La terribile sequenza di violenze si è interrotta solo quando il piccolo ha deciso di raccontare alla madre gli abusi subiti per mano dello zio nella casa dei nonni paterni e in un casolare di famiglia.
La donna si era subito rivolta alle forze dell'ordine, denunciando immediatamente i fatti e portando anche una registrazione in cui il bimbo raccontava quanto avveniva. I carabinieri trovarono immediatamente riscontro ai fatti recandosi casa dell'uomo dove sul suo telefono trovarono quattro foto del nipote nudo.
La vicenda, già drammatica, divenne ancora più terribile quando le indagini portarono a scoprire che il piccolo era stato vittima di abusi anche da parte del padre. Ascoltato in audizione protetta per raccontare gli abusi subiti per mano dello zio, infatti, il piccolo inaspettatamente rivelò le violenze anche da parte del padre.
Stando alla ricostruzione degli investigatori, le violenze avvenivano nei giorni in cui il bambino veniva affidato al padre, separato dalla madre. Padre e zio avrebbero costretto il piccolo a consumare rapporti orale ma, quando si rifiutava, il minore veniva anche picchiato, pizzicato e spalmato con fango e saliva. Altre volte gli spegnevano le sigarette sul corpo.