La perizia sul Dna sulle unghie di Chiara Poggi in realtà aiuta Sempio, sostiene la difesa dell’indagato

"Noi concordiamo su tutti i punti della perizia super partes fatta per chiarire il DNA di Andrea Sempio sulle unghie di Chiara Poggi". Lo afferma la genetista Marina Baldi durante una pausa della riunione a Roma con tutto il team difensivo dell'attuale indagato per l'omicidio di Chiara Poggi in concorso con ignoti o con Alberto Stasi. In questi due giorni avvocati e consulenti stanno scrivendo due relazioni: una che depositeranno prima del 18 dicembre, quando ci sarà la prossima udienza sull'incidente probatorio, e un'altra successivamente alla Procura.
Al centro ancora c'è la presenza del cromosoma Y della famiglia Sempio trovato sulla unghie di Chiara Poggi prima dalle consulenze private della Procura e della difesa di Alberto Stasi e poi in parte anche confermato dalla recente perizia. La dottoressa super partes Denise Albani però si è vista d'accordo con quanto svelato anche dal collega del 2014, ovvero il perito Francesco De Stefano che analizzò quelle unghie: "Si tratta di aplotipi misti parziali per i quali non è possibile stabilire con rigore scientifico", si legge dalla perizia. Ovvero che si non potrà mai capire le "modalità di deposito del materiale biologico originario", ovvero se è avvenuto per "contaminazione, per trasferimento avventizio diretto o mediato". Così come il fatto che è impossibile chiarire con assoluta certezza quando sia avvenuta la deposizione del materiale biologico. Ecco quindi che ora tutto passa nelle mani di inquirenti, investigatori e avvocati.
Per la difesa di Andrea Sempio questa perizia "è un punto di forza per noi", spiega la dottoressa Baldi. Che fuori dal suo ufficio romano spiega anche cosa è stato fatto in queste due riunioni: "Abbiamo rivalutato tutte le perizie fatte ad oggi, stiamo completando le nostre due relazioni. Non ci sono punti che non concordiamo con la perizia Albani, per noi è un punto di forza. Non toglie e non aggiunge nulla alla vicenda".
Ma che strategia adotterà quindi la difesa di Andrea Sempio nell'udienza del 18 dicembre? Lo ha svelato oggi ai microfoni dei giornalisti l'avvocato Liborio Cataliotti: "L'incidente probatorio ha aperto una sorta di processo nel processo su una prova che potrebbe essere utile se si riandrà a rinvio a giudizio". Il legale spiega che il 18 dicembre faranno domande alla perita Albani affinché "faccia chiarimenti sulle espressioni e termini usati nella perizia". Per l'avvocato è fondamentale perché l'incidente probatorio è di per sé irripetibile, è già da ora una prova. Quindi non potrà essere ripetuto davanti al giudice. Ecco quindi che, se si andrà a processo, "è corretto che questi chiarimenti siano già a verbale".
Nella successiva relazione che depositeranno in Procura, la difesa di Sempio si concentrerà sui 14 punti di contatto (ovvero oggetti e luoghi) tra Chiara Poggi e Andrea Sempio nella villetta di Garlasco. Ne hanno trovati appunto 14, come il telecomando usato per accendere la tv e il tavolo della cucina. Serva alla difesa per confermare la pista del contagio casuale: ovvero quel DNA sulle unghie di Chiara Poggi è stato ottenuto non da un contatto diretto tra i due.
Ha collaborato Simona Berterame