Inquinamento Enel a Porto Tolle, gli ex amministratori Tatò e Scaroni condannati

Gli ex amministratori delegati di Enel Franco Tatò e Paolo Scaroni sono stati condannati dal tribunale di Rovigo per l'inquinamento provocato dalla centrale elettrica di Porto Tolle. A ciascuno dei due ex amministratori inflitta una pena a tre anni di reclusione con l'accusa di disastro doloso. In primo grado i due ex ad di Enel, infatti, sono stati ritenuti colpevoli di aver compiuto, dal 1998 al 2005, atti idonei a determinare un disastro ambientale, con conseguente pericolo per la pubblica incolumità riguardo all’attività della centrale termoelettrica di Porto Tolle. Per i due è scattata anche la pena accessoria di cinque anni di interdizione dai pubblici uffici, mentre sono stati assolti altri sette imputati tra cui l'attuale amministratore delegato Enel Fulvio Conti, e gli ex direttori della centrale di Porto Tolle. Una sentenza molto pesante che prevede inoltre anche provvisionali per 410mila euro da destinare alle parti civili che si sono costituite nel processo tra cui Ministero dell’Ambiente, Ministero della Sanità, Provincia di Rovigo e comuni di Porto Tolle e Rosolina.
Scaroni: "Farò ricorso" – In sostanza, la corte ha recepito in buona parte la tesi del pubblico ministero che sosteneva vi fosse un rapporto diretto tra le emissioni in eccesso della centrale e i danni alla salute e all’ambiente. In particolare ai vertici Enel veniva contestato l'omessa installazione di apparecchiature che avrebbero potuto misurare l'impatto delle emissioni della vecchia centrale Enel alimentata a olio combustibile. Scaroni dal suo canto rigetta ogni accusa e spiega "Sono completamente estraneo alla vicenda e farò immediatamente ricorso. Sono stupefatto da questa decisione, come dimostrato dalle difese la centrale Enel di Porto Tolle ha sempre rispettato gli standard in vigore anche all'epoca dei fatti". Farà ricorso anche il suo predecessore Franco Tatò che ha commentato "Considero questa una sentenza assurda, che scuote la mia teutonica fiducia nella giustizia. Sono certo che chi gestiva la centrale quindici anni fa ha sempre rispettato le norme: vedremo in appello".