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Covid 19

Il report Iss: “Indice Rt a 0,91, dati incoraggianti ma incidenza ancora troppo elevata”

L’indice Rt continua a calare in Italia e gli ultimi dati contenuti nel monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di sanità e del ministero della Salute fanno registrare un valore medio che si attesta a 0,91. I dati vengono ritenuti incoraggianti, ma l’incidenza dei contagi resta alta, nonostante una diminuzione della pressione sugli ospedali.
A cura di Stefano Rizzuti
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L’indice Rt in Italia è pari a 0,91. È questo il dato contenuto nella bozza del monitoraggio settimanale sull’epidemia di Coronavirus in Italia realizzato da Istituto superiore di sanità e ministero della Salute. Il valore medio calcolato sui casi sintomatici di 0,91 vale per il periodo 11-24 novembre:la scorsa settimana era a 1,08. In 16 tra Regioni e province autonome si registra un Rt inferiore a 1, il valore di allarme. Superiore a 1, invece, in 5 Regioni: Calabria (1.06), Lazio (1.04), Molise (1.38), Veneto (1.13) e Toscana (1.01). Nel report si segnala anche che per la seconda settimana consecutiva l’incidenza dei casi negli ultimi 14 giorni è diminuita. Si tratta di dati definiti “incoraggianti” e che “confermano l'impatto delle misure che si accompagnano con una diminuzione nelle ospedalizzazioni in area medica e in terapia intensiva; tuttavia, la pressione sui servizi ospedalieri è ancora molto elevata”.

Il monitoraggio settimanale dell'Iss

In sostanza la curva epidemiologica migliora, insieme a una ridotta pressione sugli ospedali, anche se l’incidenza resta troppo alta. “Sebbene la pressione sui servizi sanitari sia ancora molto elevata si osserva complessivamente un miglioramento dell'epidemia sul territorio nazionale con riduzione della velocità di trasmissione, riduzione dell'incidenza calcolata negli ultimi 14 gg e diminuzione nelle spedalizzazioni in area medica e in terapia intensiva. Questo quadro nazionale sottende un quadro diversificato a livello Regionale e sub-regionale”, si legge nella bozza.

Gli esperti però sottolineano: “L'incidenza rimane ancora troppo elevata per permettere una gestione sostenibile, pertanto è necessario raggiungere livelli di trasmissibilità significativamente inferiori a 1 su tutto il territorio nazionale consentendo una ulteriore significativa diminuzione nel numero di nuovi casi di infezione segnalati e, conseguentemente, una riduzione della pressione sui servizi sanitari territoriali ed ospedalieri”. Per quanto riguarda le singole Regioni, la gran parte è classificata a rischio moderato, ma si richiede comunque cautela. Il livello di rischio si è abbassato in quasi tutti i territori e due scendono addirittura, per la prima volta dopo mesi, al rischio basso. Un rischio ancora “alto” viene registrato solamente in Puglia e Sardegna, a cui si aggiunge la Calabria in quanto considerata “non valutabile”. Basilicata e Campania, invece, sono considerate nella fascia di rischio basso. Tutte le altre a rischio moderato.

L'indice Rt Regione per Regione

Nel report settimanale sono riportati i dati relativi ai singoli indici Rt di ogni Regione. Vediamo quali sono:

Abruzzo 0,85

Basilicata 0,76

Calabria 1,06

Campania 0,74

Emilia-Romagna 0,99

Friuli-Venezia Giulia 0,92

Lazio 1,04

Liguria 0,68

Lombardia 0,93

Marche 0,74

Molise 1,38

Piemonte 0,72

Bolzano 0,8

Trento 0,83

Puglia 0,89

Sardegna 0,61

Sicilia 0,79

Toscana 1,01

Umbria 0,71

Valle d’Aosta 0,79

Veneto 1,13

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