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La morte di Liliana Resinovich

Il fratello di Liliana Resinovich: “Scavare nella storia del telefono regalato da Visintin a una youtuber”

Il fratello di Liliana Resinovich, Sergio, con un esposto ha chiesto ulteriori accertamenti sui rapporti tra il marito della 63enne morta a Trieste 4 anni fa, Sebastiano Visintin, e la youtuber alla quale l’uomo regalò il cellulare già formattato. “Non si conoscevano prima, le circostanze sono singolari – ha sottolineato a Fanpage.it -. Vorrei che le autorità scavassero in questa storia”
A cura di Gabriella Mazzeo
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Il fratello di Liliana Resinovich, la 63enne scomparsa a Trieste il 14 dicembre 2021 e trovata morta il 5 gennaio 2022 nell'ex giardino dell'Opp di Trieste, ha depositato un esposto per chiedere accertamenti sulla donna alla quale Sebastiano Visintin, marito di Resinovich all'epoca dei fatti e attualmente indagato per la sua morte, consegnò il proprio cellulare già formattato.

Sergio Resinovich ha detto a Fanpage.it di essere certo che Visintin non conoscesse la donna prima di consegnarle il telefonino che poi quest'ultima avrebbe tenuto per circa un anno prima di presentarsi dalle autorità. "Vorrei capire – ha sottolineato il fratello della 63enne morta ormai quasi 4 anni fa – quale sia inoltre il rapporto tra Visintin, la youtuber in questione e la proprietaria del punto vendita Wind 3 dove Liliana avrebbe dovuto andare la mattina della sua scomparsa".

Secondo Sergio Resinovich, infatti, la titolare del negozio di telefonia avrebbe dichiarato davanti ai media poco tempo dopo la scomparsa di Lilly di aver visto entrare Claudio Sterpin, l'amico speciale della 63enne, la mattina del 14 dicembre 2021. Secondo la commerciante, quest'ultimo avrebbe chiesto "in evidente stato confusionale" notizie di "sua moglie Liliana". 

Da destra: Claudio Sterpin e Liliana Resinovich.
Da destra: Claudio Sterpin e Liliana Resinovich.

"In una successiva intervista però, la proprietaria del negozio ha negato quella ricostruzione" ha continuato Resinovich. La titolare dell'attività commerciale avrebbe infatti omesso l'incontro anche davanti alla polizia: nel verbale non figurerebbe l'episodio, ma ai media aveva detto di non averlo riconosciuto dalle foto che le erano state mostrate.

"Mi sono posto molte domande sui rapporti tra la titolare del negozio di telefonia, Visintin e la youtuber alla quale lui ha consegnato il cellulare. Ho agito di conseguenza – ha sottolineato Sergio Resinovich -. Vorrei che gli inquirenti scavassero in questa storia. Non dimentichiamoci che siamo davanti a un caso di omicidio, a mia sorella è stata tolta la vita. Non tollero che venga trattata come un gioco".

Dopo tanti anni, lamenta Resinovich, non è stata ancora raggiunta la verità. Le nuove indagini sulla morte della donna hanno portato gli inquirenti sulla strada dell'omicidio, accantonando definitivamente la pista del suicidio anche sulla base della perizia realizzata dalla dottoressa Cristina Cattaneo, chiamata ad analizzare ulteriormente le lesioni sul cadavere della 63enne. Il 18 novembre la Cassazione si esprimerà su un'eventuale terza perizia medico legale sul corpo della donna in incidente probatorio dopo aver ammesso il ricorso di Sebastiano Visintin.

"Non so cosa aspettarmi su questa perizia, mi fa ‘sorridere', tra molte virgolette, l'idea che fino a qualche tempo la difesa di Visintin sosteneva non vi fosse necessità del nuovo accertamento della dottoressa Cattaneo, ora invece chiedono addirittura un terzo esame autoptico" ha concluso Resinovich.

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