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Omicidio Chiara Poggi: il delitto di Garlasco

I genitori di Chiara Poggi dopo l’ispezione dei Ris: “Osserviamo gli sviluppi, ma un colpevole c’è già”

I genitori di Chiara Poggi, uccisa nella villetta di famiglia a Garlasco il 13 agosto del 2007, sapevano che i Ris dei carabinieri di Cagliari e i militari del Nucleo investigativo di Milano sarebbero arrivati per una ispezione in casa loro: “Siamo sempre a disposizione”.
A cura di Giorgia Venturini
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Chiara Poggi
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"Aspettavamo i carabinieri, abbiamo aperto la porta di casa come abbiamo sempre fatto ogni volta che gli inquirenti ce lo hanno chiesto". I genitori di Chiara Poggi, uccisa nella villetta di famiglia a Garlasco il 13 agosto del 2007, sapevano che i Ris dei carabinieri di Cagliari e i militari del Nucleo investigativo di Milano sarebbero arrivati per una ispezione in casa loro la mattina di ieri 9 giugno dopo 18 anni. "Sono tranquilli, ma stanchi", aveva detto l'avvocata dell'attuale indagato Andrea Sempio, il legale Angela Taccia che anche lei era presente ai sopralluoghi, riferendosi a Rita e Giuseppe Poggi.

I genitori in una intervista a La Repubblica aggiungono: "Siamo sempre stati a disposizione, da parte nostra non ci sono mai stati problemi. Tutto quello che è stato fatto per le indagini, anche qui nella nostra casa, ci ha sempre visti d'accordo. E lo saremo sempre. Questo lo voglio dire chiaramente". Poi tengono a precisare che per loro vale la verità processuale che vede condannato in via definitiva il fidanzato della figlia: "Io e mio marito osserviamo gli sviluppi, siamo qui, consapevoli che un colpevole per l'omicidio di nostra figlia c'è già ed è Alberto Stasi. La procura ha deciso di fare nuove indagini? Per quanto ci riguarda non ci opponiamo a niente e il nostro atteggiamento è e continua a essere di massima disponibilità e collaborazione".

Sono stanchi però i Poggi, sia perché in 18 anni le indagini è come se non fossero mai finite sia perché è un caso molto mediatico: "La vicenda di nostra figlia con questa inchiesta bis è diventata ancora più mediatica, siamo finiti dentro una specie di galleria quotidiana dove abbiamo sentito e sentiamo illazioni, fake news, affermazioni fantasiose di ogni genere, cose incredibili. Anche su Chiara, e questo è inaccettabile e doloroso‘.

Così si è sfogata Rita Poggi: "Ne ho sentito il bisogno dopo settimane di voci fuori controllo. Dopo un po' non ce la fai più a trattenerti. Noi abbiamo rispetto di tutti, a partire dal lavoro degli inquirenti. Ma non possiamo permettere che si continui a dire cose assurde su nostra figlia che non c'è più e che non può né replicare né difendersi. Se non può farlo lei, lo facciamo noi, è il nostro dovere di genitori".

Già nei giorni scorsi i genitori, tramite un comunicato dei loro avvocati, avevano già precisato che Chiara Poggi aveva una vita chiara e trasparente. Nessuna doppia vita, nessun segreto. Perché "un conto è voler fare ulteriori approfondimenti, e li stanno facendo, un altro conto sono le ricostruzioni diffamatorie. Quelle non le possiamo accettare, per nessuna ragione al mondo". Ora non resta che attendere la chiusa delle indagini su Andrea Sempio, che i Poggi non hanno mai ritenuto il responsabile della morte della figlia. Una verità processuale già c'è.

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