I genitori di Chiara Poggi credono a Sempio: “Di cromosomi Y compatibili a Garlasco possono essercene 500”

Dopo quasi 18 anni la famiglia di Chiara Poggi, uccisa nella villetta di famiglia a Garlasco il 13 agosto del 2007, si trova a seguire un nuovo filone di indagini. Nei mesi scorsi la Procura di Pavia, già dopo due archiviazioni, ha aperto ancora un fascicolo su Andrea Sempio, l'amico del fratello della vittima che ora è indagato per omicidio in concorso con Alberto Stasi o con ignoti. Per i genitori di Chiara, Rita Preda e Giuseppe Poggi, di certo ci sono solo le sentenze che vedono il fidanzato di loro figlia, ovvero Stasi, l'unico condannato per l'assassinio. Il 16 maggio però si ritorna in tribunale per l'udienza che darà il via a un incidente probatorio: verranno analizzati i reperti recuperati sul luogo del delitto con il materiale genetico dell'indagato e chissà di quante altre persone.
Il nuovo filone di indagini è stato riaperto dopo che la difesa di Alberto Stasi ha fatto nuovi accertamenti sui risultati della perizia del professore Francesco De Stefano nel 2014 sulle unghie di Chiara Poggi. Il perito aveva scoperto un cromosoma Y forse associabile ad Andrea Sempio, ma nessun Dna completo sufficiente per portare avanti accuse di colpevolezza nei confronti dell'amico del fratello di Chiara. Di recente invece i consulenti genetisti della famiglia Stasi avevano associato senza dubbi il cromosoma Y a Sempio. Ed ecco quindi che si torna a indagare.
I genitori di Chiara Poggi alla trasmissione tv Quarto Grado hanno tenuto a precisare: "Di cromosomi Y compatibili a Garlasco possono essercene anche cinquecento". E le tracce di Andrea Sempio in casa? "Ricordo lui e mio figlio giocare al piano di sotto davanti alla tv oppure al computer in camera di Chiara", ha aggiunto la madre di Chiara. I genitori poi confermano già quanto detto dall'indagato agli investigatori: "Chiara e Andrea si conoscevano solo di vista, non ho mai sentito dire a mio figlio che il suo amico si era fermato a parlare con lei". Mentre Stasi e Sempio non si conoscevano proprio.
E soprattutto: "Se Sempio sa che mia figlia è a casa da sola col fidanzato perché telefona cinque giorni prima e si presenta solo il 13?", riferendosi alle chiamata fatte verso casa Poggi quell'estate per sapere – come aveva dichiarato l'indagato – per sapere se il suo amico era in casa e scoprendo poi che era partito con i suoi genitori.
Infine Rita Preda e Giuseppe Poggi replicano a chi sostiene che la reticenza sui nuovi accertamenti sia dettata dal risarcimento corrisposto dalla famiglia Stasi. Su questo interviene il padre: "Avevamo chiesto molto meno ma se lui versa due quinti dello stipendio ci vorranno almeno 40 anni, non vedrò neanche la fine".
Per loro non ci sono dubbi che sia stato Stasi ad uccidere la loro figlia. Cosa lo incastrerebbe? "Le scarpe pulite. Aveva detto che era entrato in casa e di aver fatto due gradini delle scale dove è stato trovato il corpo di Chiara. Doveva essersele sporcate se così fosse". Per i giudici Alberto Stasi prima di andare dai carabinieri è tornato a casa e ha cambiato le scarpe, buttando quelle che avrebbe usato durante l'omicidio. I genitori della vittima non capiranno mai una cosa: "Che necessità c'era di buttare giù Chiara dalle scale?". Ora non resta che attendere come procedono le nuove indagini su Andrea Sempio.
Papà Giuseppe se la ricorda bene l'ultima volta che ha visto Chiara: il genitore aveva appena caricato la macchina per andare in vacanza. Aveva detto alla figlia: "Se hai cambiato idea, facciamo veloce il trolley e vieni". Poi le raccomandazioni: "Non aprire a nessuno". Durante l'intervista i genitori di Chiara Poggi spiegano di non aver mai pensato di cambiare casa: "Non sarebbe cambiato nulla".