Giornalista di Repubblica picchiato a Genova: condannati i 4 agenti accusati

Sono stati condannati i quattro poliziotti accusati di aver picchiato nel 2019 il giornalista di Repubblica Stefano Origone durante gli scontri tra polizia e antifascisti dopo il comizio di Casapound a Genova tenutosi il 23 maggio. Agli agenti sono stati dati 40 giorni ciascuno con rito abbreviato per lesioni colpose ed eccesso colposo nell'uso delle armi. Gli agenti dovranno anche pagare le spese legali affrontate dal giornalista. Non lo avrebbero riconosciuto come reporter secondo il giudice ma lo avrebbero scambiato per un manifestante. La pm aveva chiesto per loro una condanna a 1 anno e 4 mesi ciascuno per lesioni.
L'osservatorio "Ossigeno per l'Informazione" aveva sottolineato in una nota che il 20 ottobre del 2020 che quando si è tenuta la prima udienza del processo penale agli agenti, la giudice per le indagini preliminari aveva respinto tutte le richieste di costituzione di parte civile presentate dalle organizzazioni e associazioni per la libertà di stampa. "La decisione continua a destare sorpresa e preoccupazione alla vigilia della conclusione del processo" avevano scritto nella nota appena qualche giorno fa. L'Ordine dei giornalisti aveva espresso piena solidarietà al giornalista, confermando la posizione anche dopo la condanna.
"Escludere le organizzazioni più rappresentative dei giornalisti da un processo del genere è inspiegabile – hanno ribadito l'Ordine e Ossigeno per l'informazione -. Questo processo era chiamato a dimostrare che non può esserci giustificazione o impunità per simili comportamenti ed escludere le parti civili ha impedito di far valere in giudizio queste ragioni". Il giudice ha anche concesso la non menzione della condanna nel certificato del casellario giudiziario. Il risarcimento dei danni morali nei confronti di Origone saranno quantificati con un processo a parte.