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Omicidio Chiara Poggi: il delitto di Garlasco

Garlasco: “Venditti non rivela i codici di pc e telefono”, ma sui suoi conti non ci sono anomalie

La mossa dell’ex pm di Pavia è destinata ad allungare ulteriormente i tempi dell’inchiesta condotta dalla Procura di Brescia sulla presunta corruzione in atti giudiziari per favorire l’archiviazione di Andrea Sempio, indagato per il delitto di Chiara Poggi. Dagli accertamenti bancari sui conti di Venditti, però, non sono emerse anomalie.
A cura di Antonio Palma
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Il caso Garlasco si arricchisce ogni giorno di ulteriori novità. Nelle scorse ore infatti si è diffusa la notizia che l’ex pm di Pavia in pensione, Mario Venditti, non avrebbe dato le password di pc e telefono agli inquirenti che lo indagano per corruzione in atti giudiziari in relazione all'inchiesta sul delitto di Chiara Poggi e in particolare sul presunto favoreggiamento dell’archiviazione di Andrea Sempio, il nuovo indagato per l’omicidio. A renderlo noto il giornalista Gianluigi Nuzzi durante la trasmissione ‘Dentro la notizia' andata in onda oggi su Canale 5.

Se confermata, la mossa dell’ex pm dunque è destinata ad allungare ulteriormente i tempi dell’inchiesta condotta dalla Procura di Brescia. I pm infatti in questo caso dovranno disporre perizie tecniche informatiche per superare il blocco o fare istanza all'azienda produttrice per accedere ai dispositivi informatici dell’indagato, con una inevitabile dilatazione dei tempi.

La Procura di Brescia nei giorni scorsi aveva disposto il sequestro di smartphone e computer di Venditti per poter indagare su possibili comunicazioni riguardanti il caso Garlasco. Per poter accedere ai dispositivi era stato chiesto all’indagato di fornire i codici di accesso volontariamente ma l’ex pm li avrebbe negati. Lo scopo dei pm è quelli di accertare se vi siano stati scambi di messaggi e denaro tra i Sempio e l’ex procuratore

Secondo quanto emerso finora, però, gli accertamenti disposti dagli stessi pm di Brescia sui conti correnti dell’ex procuratore aggiunto di Pavia non hanno dato alcun esito. Una nota degli investigatori delle Fiamme gialle, datata luglio 2025, rivela infatti che gli accertamenti bancari sui conti dello stesso Venditti e dei familiari di Sempio non hanno rilevato anomalie.

“Non si rilevano anomalie” conclude l’annotazione della Guardia di finanza di Brescia che insieme al Gruppo Pavia e al Nucleo investigativo dei carabinieri di Milano era stata chiamata a dare conto degli esiti degli accertamenti bancari. Gli accertamenti hanno riguardato le movimentazioni effettuate tra il primo gennaio 2016 e il 31 dicembre 2017 da Venditti, dai due carabinieri della polizia giudiziaria ascoltati come testimoni e da tutta la famiglia Sempio, compresi gli zii di Andrea.

Resta dunque ancora un mistero il significato di quell’appunto “Venditti gip archivia X 20.30 euro” scritto a mano su un foglio dal papà di Sempio e al centro dell’inchiesta, anche se avanza l’ipotesi di pagamenti agli avvocati. Un’altra annotazione del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza di Brescia, infatti, sostiene che “Dalla lettura delle intercettazioni ambientali effettuate dai carabinieri (nel 2017, ndr), emerge un chiaro riferimento ai presunti pagamenti della famiglia Sempio nei confronti dei legali di fiducia”. Secondo i militari, “le modalità prospettate” nei dialoghi “sembrano più vicine all’ipotesi di dover pagare in maniera occulta persone diverse”, ma “dalla lettura complessiva della conversazione emerge un chiaro riferimento ai legali di fiducia”.

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