Omicidio Chiara Poggi: il delitto di Garlasco

Garlasco: si faranno nuove analisi sulla spazzatura di casa Poggi, impronta 33 fuori dall’incidente probatorio

Nel nuovo incidente probatorio sul delitto di Garlasco il perito, il dattiloscopista Domenico Marchigiani, andrà a caccia di impronte sulla spazzatura trovata nella casa dove è stata uccisa Chiara Poggi. Confermato inoltre che non ci sarà alcun incidente probatorio sull’impronta 33, quella attribuita ad Andrea Sempio. Ecco cosa ha deciso il gip nell’udienza di oggi al Tribunale di Pavia.
A cura di Giorgia Venturini
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Oggi 23 luglio in Tribunale a Pavia c'è stato ufficialmente il via libera per il secondo incidente probatorio sul delitto di Garlasco, le cui indagini sono state riaperte a distanza di 18 anni e che vedono come indagato per omicidio in concorso Andrea Sempio. All'udienza erano presenti il legale di Andrea Sempio, Angela Taccia, quelli di Alberto Stasi, Giada Bocellari e Antonio De Rensis e della parte civile, Gian Luigi Tizzoni.

Dalle prime informazioni i nuovi esami si concentreranno solo sulla ricerca di impronte sui reperti della spazzatura trovata nella villetta di Garlasco il giorno del delitto di Chiara Poggi. I rifiuti non erano mai stati analizzati prima. Durante il primo incidente probatorio sul barattolo di Estathé e di Fruttolo era stato trovato in gran parte il DNA di Chiara Poggi e l’unico profilo genetico maschile rilevato è stato quello di Alberto Stasi sulla cannuccia della bevanda. Ora si va a caccia di impronte.

Come hanno spiegato fonti di Fanpage.it, in questa prima ispezione con le luci forensi sarebbe emersa anche la percezione della presenza di qualche linea papillare. Ecco quindi la necessità di fare nuove indagini con il dattiloscopista. Al momento però c'è solo il sospetto, non è stato trovato nulla.

L’avvocato di Stasi: “Ignoto 3 per ora è un’ipotesi”

L'avvocato di Alberto Stasi Antonio De Rensis prima di entrare in Tribunale ha precisato: "Siamo contenti che ci sia questo ulteriore approfondimento", perché "tutto ciò che si può fare in più è meglio di ciò che si può fare in meno. Un'indagine, se ha un accertamento in più, mi rassicura rispetto a un'indagine che fa un accertamento in meno. Quando un'indagine dà molte cose per scontate, è pericolosa. Qui invece non si dà per scontato niente, si va a vedere tutto".

Nessuna delusione sul fatto invece che non ci sia incidente probatorio su traccia 33, "non lo abbiamo chiesto noi. Fino ad ora sono state rispettate tutte le ritualità. Le indagini di oggi sono nel rispetto di tutte le parti". E ancora: "Ignoto 3 per ora è un'ipotesi. In questa fase di indagini non si da nulla per scontato". L'inchiesta della procura di Pavia sul delitto di Garlasco rappresenta "una speranza per tutti i cittadini. Credo che questo sia un messaggio che deve fare avere fiducia nella giustizia, comunque finisca". Ma cosa è stato deciso dal giudice per le indagini preliminari su questo incidente probatorio?

Cosa si farà nel nuovo incidente probatorio sul delitto di Garlasco

Nei nuovi accertamenti il perito, il dattiloscopista Domenico Marchigiani, si soffermerà sull'analisi sulla spazzatura. Ma non solo: verranno rifotografati tutti gli acetati delle tracce trovate nella villetta di Garlasco e verranno confrontante con le impronte tutti quelli che frequentavano la villetta.

Intanto il giudice per le indagini preliminari ha confermato che non si farà (almeno per ora) nessun incidente probatorio sull'impronta 33, quella attribuita recentemente ad Andrea Sempio: la richiesta di nuovi accertamenti era stata fatta dall'avvocato della famiglia Poggi ma era stata già rifiutata dalla Procura.

L'avvocato Tizzoni: "Pm non accoglie richieste della parte offesa"

“Il Codice prevede che la procura debba fare delle indagini anche nell'interesse dell'indagato. La procura di Pavia le ha estese anche nell'interesse del condannato, ma non accoglie le richieste della persona offesa”, ha detto uscendo dal tribunale il legale della famiglia Poggi Tizzoni, che appunto aveva presentato un'istanza per chiedere che l'incidente probatorio venisse esteso anche alla traccia 33 "per vedere se c'erano le minuzie sufficienti per attribuirla ad Andrea Sempio. Non l'hanno concessa e il giudice non la può concedere in assenza dell'ok della procura”, ha spiegato l'avvocato osservando: “Dicono che noi abbiamo paura della verità e si oppongono a un accertamento quando viene demandato a un giudice terzo. Noi invece alle richieste della procura non abbiamo detto di no”.

Come proseguirà il primo incidente probatorio sul delitto di Chiara Poggi

Intanto per quanto riguarda il primo incidente probatorio si faranno nei primi giorni di agosto gli accertamenti sulla traccia genetica "Ignoto 3" trovata sul tampone orale della traccia. Saranno questi ulteriori esami ad accertare o meno che si tratti di una contaminazione avvenuta durante l'autopsia nel 2007. Ma intanto la parte centrale di questo primo incidente probatorio rimane l'analisi sui due profili genetici trovati sulle unghie di Chiara Poggi durante la perizia del 2014. Per il perito di allora, il genetista Francesco De Stefano, non c'era un profilo genetico chiaro da avviare un procedimento penale nei confronti di qualcuno. Negli anni successivi per i consulenti di Alberto Stasi, e nei mesi scorsi anche per quelli della Procura di Pavia, sulle unghie ci sarebbe il DNA di Andrea Sempio, ovvero l'attuale indagato. Ora saranno le rivalutazioni dei periti di queste nuove indagini a confermare o meno il tutto.

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