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Omicidio Chiara Poggi: il delitto di Garlasco

Garlasco, Sempio sulla perizia sul Dna: “Non ho paura delle indagini, cercheranno di costruire il mostro”

Andrea Sempio ha commentato ai microfoni di Quarto Grado la perizia della dottoressa Albani sul Dna trovato sotto le unghie di Chiara Poggi. “Sollevato, era quello che sostenevano anche i miei consulenti. Leggo ricostruzioni fantasiose anche se non c’entro, cercheranno di costruire il mostro”.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Si è riunito a Roma il team difensivo di Andrea Sempio, oggi indagato con l'accusa di concorso in omicidio per il delitto di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco il 13 agosto del 2007. Il summit è avvenuto in vista dell'udienza dell'incidente probatorio fissata per giovedì prossimo, 18 dicembre. Non il capitolo finale di questo nuovo ramo delle indagini sul delitto di Garlasco, ma un punto di svolta per un eventuale processo. Andrea Sempio si è confrontato con il suo team sulla strategia difensiva e ai microfoni di Quarto Grado si è dichiarato sereno.

La battaglia sarà principalmente sul Dna trovato sotto le unghie di Chiara Poggi: è stata infatti rilevata la presenza del cromosoma Y della famiglia Sempio, ma la dottoressa Denise Albani ha confermato che è impossibile stabilire le "modalità di deposito del materiale biologico originario" e che quindi gli "aplotipi misti parziali" trovati non possono essere attribuiti, né si può capire se il trasferimento sia avvenuto per contaminazione o trasferimento diretto. 

Sempio ha rivelato di essere però tranquillo e di non temere le indagini. "Non sono sorpreso da quanto scritto nella perizia di Albani. – ha sottolineato l'amico di Marco Poggi – Conferma quello che dicevano anche i miei consulenti e sono contento sia arrivato questo verdetto, perché la prova del Dna era quella che veniva più spesso citata contro di me. In giro però vedo molte interpretazioni tirate per i capelli, come se qualcuno volesse vederci del male. A me invece questa perizia sembra molto chiara e ha appianato diversi dubbi sul caso".

Sempio ha poi spiegato ai microfoni della trasmissione Mediaset cosa si intende per "linea paterna" della famiglia Sempio ritrovata sotto le unghie. "In realtà si parla di una linea genetica che oggi porta alla famiglia Sempio. Per quello che ne sappiamo, potrebbe non appartenere direttamente a un mio parente ed essere collegata a me". Il giovane ha poi ammesso di aver frequentato a lungo casa Poggi, passando interi pomeriggi nel salotto dell'abitazione di Garlasco. "Principalmente stavo nelle stanze dove c'erano i videogiochi, quindi al piano di sotto e nella camera di Chiara, potrebbe esserci stata contaminazione".

"L'ultima volta che sono stato a casa di Chiara? Non la ricordo – ha continuato Sempio –. So che ho incontrato Marco il 4 agosto, quindi prima del delitto. Sicuramente ci siamo visti di sera. Può essere che io sia entrato in casa, non lo ricordo con certezza". Sulle foto che lo ritraggono davanti casa Poggi dopo il delitto, il nuovo indagato si esprime così: "Non mi hanno fatto alcun effetto in realtà, non sapevo che esistessero quelle foto. Quando sono uscite, mi è stato detto: ‘Ci sono le tue foto in via Pascoli'. Io non ho subito capito di cosa parlassero, ma non mi sembra niente di ché. Per me è una conferma di quel che io ho sempre detto sul giorno del delitto, in realtà. Non capisco perché abbiano fatto scandalo".

Sui prossimi mesi di indagini, Sempio si dice tranquillo. "Se ho paura di nuove prove? Non direi. Se iniziano a mancare presupposti tecnici come può essere la questione del Dna, si cercherà di attaccarmi creando un mostro. Questo però non riguarda gli inquirenti, è una tattica esterna alle indagini". "Non mi sono fatto interrogare finora perché mi fido dei miei avvocati, è stata una loro scelta difensiva. Quando riterranno che è arrivato il momento di farmi sentire dagli inquirenti, allora lo farò".

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