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Omicidio Chiara Poggi: il delitto di Garlasco

Garlasco, perché si parla della riesumazione del corpo di Chiara Poggi: i dubbi del consulente della famiglia

Massimo Lovati, uno dei legali di Andrea Sempio, attualmente indagato per il delitto di Garlasco, ha parlato dell’ipotesi della riesumazione del corpo di Chiara Poggi commentando la notizia della nomina dell’anatomopatologa Cristina Cattaneo come consulente della Procura. Sul tema Fanpage.it ha intervistato il genetista Marzio Capra, consulente della famiglia della vittima.
A cura di Eleonora Panseri
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Chiara Poggi
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Da qualche giorno si sta facendo strada l'ipotesi della riesumazione della salma di Chiara Poggi, la ragazza uccisa 18 anni fa, il 13 agosto 2007, nella villetta di famiglia a Garlasco. 

A parlarne è stato l’avvocato Massimo Lovati, uno dei legali di Andrea Sempio, attualmente indagato per omicidio in concorso (per il delitto è stato condannato l'allora fidanzato della vittima, Alberto Stasi), commentando la notizia della nomina dell’anatomopatologa Cristina Cattaneo come consulente della Procura di Pavia nelle nuove indagini sul caso.

"Premesso che la professoressa Cattaneo è un medico legale e non è di dinamica processuale, secondo me, la nomina di questo ulteriore consulente tecnico fa ritenere che si viaggi verso la riesumazione della salma di Chiara Poggi", ha detto il legale durante l'ultima puntata del programma Mediaset Zona Bianca.

Sull'argomento Fanpage.it ha intervistato telefonicamente il genetista Marzio Capra, ex vicecomandante del Ris di Parma e consulente della famiglia Poggi che da quasi 18 anni lavora al caso.

"Per riesumare bisogna avere la necessità di farlo, se non sono stati fatti alcuni campionamenti, per esempio. Credo che quelli sul cadavere di Chiara Poggi siano stati fatti e anche in maniera abbondante. – ha spiegato l'esperto – E così come lo ritengo io, lo ritennero anche i periti incaricati dal giudice in primo grado e anche nel 2014 con l'appello bis".

Secondo Capra, infatti, se la riesumazione non è stata ritenuta necessaria nel 2009 e nel 2014, "evidentemente il materiale che c'era era sufficiente. E se questo materiale è stato eliminato, essendoci una sentenza passata in giudicato con disposizione a distruggere materiale, non credo sia possibile ritrovare sul corpo gli stessi campioni", aggiunge.

Capra racconta di non aver partecipato all'autopsia, disposta ed eseguita dopo il ritrovamento del cadavere, il 16 agosto 2007, ma ricorda di aver visionato "tutte le foto e gli stessi campioni biologici" in occasione della "perizia disposta dal giudice Vitelli in primo grado".

I reperti sono stati anche oggetto di ulteriori approfondimenti, studi e verifiche. "Ma se oggi non ci sono, non ci sono", osserva ancora il genetista.

Come spiega Capra, infatti, "se parlassimo di una supposta morte naturale che dopo 18 anni si ipotizza possa essere stata violenta, si potrebbe andare a cercare qualcosa laddove i prelievi non sono stati fatti. E a volte si è fortunati, si trova qualcosa. Dopo 18 anni le possibilità di trovare qualcosa ci sono, anche se esigue".

Nel caso del cadavere di Chiara Poggi, invece, l'esperto ritiene che tuti i campioni necessari siano stati già prelevati. "Quindi, o questi ci sono ancora o bisognerà rivedere le carte. Non ho sentito nessuno dire: ‘Ballardini ha preso pochi reperti' (il dottor Marco Ballardini, medico legale che ha redatto la perizia sul corpo di Chiara Poggi, ndr).

Nell'eventualità in cui l'esame dovesse essere disposto, ci tiene a precisare ancora Capra, "sarà un'operazione a cui tutte le parti dovranno partecipare, visto che si tratta di un'operazione irripetibile".

"Ci sono delle persone offese, i genitori e il fratello di Chiara, c'è un indagato, Andrea Sempio, e un condannato, Alberto Stasi. Un conto è l'analisi di una perizia, assolutamente ripetibile perché può essere riletta in ogni momento; un altro è una riesumazione. – conclude il genetista – Nella malaugurata ipotesi in cui questo si dovesse verificare, ne avremo notizia tutti".

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