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Omicidio Chiara Poggi: il delitto di Garlasco

Garlasco, parla il Procuratore di Brescia: “Niente accanimento ma non guardiamo in faccia a nessuno”

Il procuratore generale di Brescia, Guido Rispoli, interviene dopo le polemiche e il botta e risposta col legale dell’ex Procuratore aggiunto di Pavia Mario Venditti indagato per corruzione per l’archiviazione di Andrea Sempio: “I processi si devono discutere nelle aule di giustizia, non nelle trasmissioni televisive”.
A cura di Antonio Palma
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Sul caso Garlasco e la presunta corruzione per archiviare la posizione di Andrea Sempio “nessun accanimento” ma “non guardiamo in faccia a nessuno”, lo ha ribadito il procuratore generale di Brescia, Guido Rispoli, dopo le polemiche e il botta e risposta a distanza tra la sua procura e il legale dell'ex Procuratore aggiunto di Pavia Mario Venditti indagato per corruzione. Uno scontro durissimo e mediatico che si è consumato a suon di annunci, conferenze stampa e comunicati che hanno avuto l’effetto di intorbidire il già intricato dibattito pubblico sulle indagini per il delitto di Chiara Poggi.

Uno scontro che al momento si è concluso con un faccia a faccia nei locali della Procura tra pm e l’avvocato Domenico Aiello, legale dell’ex collega dei magistrati. “È stata una fisiologica conseguenza del comunicato che abbiamo scritto sui rapporti tra magistratura e avvocatura. E l’incontro lo ha chiesto l’avvocato” ha precisato Rispoli al Giornale di Brescia. Il riferimento è al comunicato con cui i pm hanno richiamato i legali ad attenersi al Codice Deontologico Forense, parlando di “pericolosi attacchi sopra le righe”.

“I processi si devono discutere nelle aule di giustizia, non nelle trasmissioni televisive o sui giornali. È auspicabile un intervento in tal senso dell’avvocatura associata, se non anche del legislatore” sostiene Rispoli ricordando che mentre i pm non possono intervenire in alcun modo su un’indagine penale pendente, i legali di parte invece presenziano assiduamente studi televisivi e trasmissioni per dire la loro.

Nonostante le tre bocciature del Riesame per i provvedimenti di sequestro dei dispositivi dell’ex pm Venditti, il procuratore di Brescia resta al fianco dei suoi colleghi. “Io condivido in pieno la posizione della Procura: la ricerca per ‘parole chiave’ è per certo insufficiente, considerato che qualsiasi indagato di media intelligenza non utilizza per le conversazioni relative al reato che sta commettendo un linguaggio che permetta di ricondurre a tale reato, ma utilizza sempre un linguaggio criptato” ha spiegato Rispoli riferendosi alla richiesta di analizzare tutto il contenuto dei dispositivi di Venditti.

“Siamo di fronte a una giustizia che non ha paura di mettersi in discussione, riaprendo casi coperti da sentenze passate in giudicato e indagando su propri appartenenti senza guardare in faccia a nessuno” ha concluso il procuratore generale di Brescia.

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