video suggerito
video suggerito
Omicidio Chiara Poggi: il delitto di Garlasco

Garlasco, le intercettazioni inedite di Sempio del 2017 sugli inquirenti: “Erano abbastanza dalla mia parte”

Le intercettazioni di Andrea Sempio datate 2017, sul delitto di Garlasco mentre è in macchina col padre Giuseppe: “Mi hanno fatto alcune domande, che non pensavo che mi facevano, non gli ho dato una risposta perfetta. Erano abbastanza dalla mia parte”.
A cura di Ida Artiaco
104 CONDIVISIONI
Andrea Sempio a Quarto Grado
Andrea Sempio a Quarto Grado
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

"Erano abbastanza dalla mia parte". A parlare è Andrea Sempio, intercettato nel febbraio del 2017. A rendere noto il contenuto finora inedito di quelle conversazioni che l'attuale indagato per concorso nell'omicidio di Chiara Poggi a Garlasco ha avuto col padre all'epoca, è stato il quotidiano La Repubblica.

Proprio nel 2017 – quando Sempio, amico del fratello della vittima, Marco, venne indagato per la prima volta – vennero attivate le intercettazioni, che coinvolgevano il suo cellulare, la macchina e la casa, dopo le indagini difensive degli avvocati di Alberto Stasi, condannato in via definitiva a 16 anni di carcere per l'omicidio della fidanzata, e dopo l'esposto della madre dello stesso Stasi, depositato nel dicembre 2016. Poi quel fascicolo fu archiviato.

Questa intercettazione, che risale a due giorni dopo l'interrogatorio, e cioè al 10 febbraio 2017, è tornata oggi d'attualità, mentre sono in corso le nuove indagini a suo carico. Nell'audio Sempio parla in macchina col padre Giuseppe, con il quale ripercorre cosa è successo proprio durante quell'interrogatorio: "Fatto a me domanda di genetica su come funziona Dna…non sono un genetista e non sono un avvocato, non ho accesso ai dati…io aspetto…direi e poi…che cosa è successo e capisci che era in realtà…benissimo".

Seguono frasi interrotte da parole incomprensibili e musica sempre in sottofondo. Le conversazioni in auto sono quelle più rilevanti ai fini dell'indagine. Sempio ribadisce sullo scontrino – l'alibi della mattina del 13 agosto 2007 – che nel primo interrogatorio non ha detto nulla perché non gli era stato chiesto niente. È in queste conversazioni relative all'interrogatorio che si inserisce la frase già nota "ne abbiamo cannata una, che io ho detto che lo scontrino era stato ritrovato dopo che ero stato sentito, che tu hai detto che lo abbiamo trovato prima", dice rivolto al padre. "Mi hanno fatto alcune domande, che non pensavo che mi facevano, non gli ho dato una risposta perfetta. Mi hanno chiesto se io ero andato a Vigevano, siccome ero andato a Vigevano per comprare il cellulare… loro hanno rilevato il mio cellulare a Vigevano, se io ti dico mi ricordo perfettamente che avevo il cellulare e logico che ti do una risposta… allora ho detto non mi ricordo". E sulla difficoltà di ricordare fatti e orari ad anni di distanza concorda il padre che afferma "poi gli orari li ho buttati li…".

Ancora, intercettato in auto, il 9 febbraio 2017, Andrea Sempio si lamenta dei programmi televisivi e si rivolge al padre e dice "che non c'è da fare un caz.., l'unica cosa che fai e che mi aiuti". Il padre risponde "come al solito, come abbiamo fatto finora solo così e basta…come abbiamo sempre fatto".

L'indagato dice che "gli ha fatto vedere dei tabulati erano delle cagate che non c'entrano niente…", il padre interviene sottolineando che "sono riusciti a recuperare i tabulati delle telefonate che ha fatto lui, tutto quello che è stato detto è stato riscontrato, lui non si è inventato niente" si legge nei brogliacci. Si tratta di informazioni agli atti dell'inchiesta, ma anche in parte della stampa. A due giorni dall'interrogatorio Sempio si dice "preoccupato no, di sicuro non sono tranquillissimo". Anche sul capitolo bici la famiglia Sempio non sembra temere nulla: "Abbiamo parlato anche delle biciclette che nere non ce n'erano e neanche adesso, tutto lì -dice il padre -. Tutto quello che è stato scritto nella sua deposizione e stato riscontrato non è una cosa che l'ha inventata".

Che la Procura nel 2017 appaia intenzionata ad archiviare lo si intuisce da un'altra conversazione sempre dell'11 febbraio 2017. Non si sa con chi parla Sempio ma dice: "Adesso aspettiamo, che da quanto ho capito sei mesi per archiviare, possiamo attendere". Diverse volte viene tirato in ballo il nome dell'avvocato Gian Luigi Tizzoni, legale della famiglia Poggi, che sarebbe a conoscenza di voci su una imminente archiviazione. "Il discorso è che Tizzoni è l'unico che può essere informato" ammette lo stesso Sempio. L'unica parte offesa nella vicenda è infatti Chiara Poggi e quindi nel procedimento sono gli unici a poter sapere in via ufficiale la decisione della Procura. L'archiviazione del giudice per le indagini preliminari di Pavia Fabio Lambertucci è datata 28 marzo 2017.

104 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views