Garlasco, la strategia di Sempio e il silenzio sull’esame sulle unghie: a che punto sono le indagini

Manca meno di un mese e poi si tornerà davanti al giudice per le indagini preliminari. Il 18 dicembre i periti super partes davanti al gip dovranno illustrare i risultati sull'incidente probatorio sul delitto di Garlasco. Solo dopo le conclusioni su queste analisi la Procura di Pavia chiederà o meno al giudice per le indagini preliminari un rinvio a giudizio per Andrea Sempio, l'attuale indagato per l'omicidio di Chiara Poggi in concorso con Alberto Stasi, l'unico condannato in via definitiva.
Al momento però sono stati analizzati i reperti rimasti della spazzatura trovata nella villetta di Garlasco il giorno dell'omicidio. Sono state trovate le impronte della vittima e il suo DNA. Il materiale genetico di Stasi è invece stato trovato sulla cannuccia dell'Estathé. Inoltre il DNA di "ignoto 3" trovato sul tampone orale della vittima il giorno dell'autopsia è stato accertato essere una contaminazione.
Insomma al momento nessuna traccia del DNA di Sempio, ma non è stata fatta ancora l'analisi regina. Il via libera all'incidente probatorio era stato dato soprattutto per accertare una volta per tutte se sulle unghie di Chiara Poggi ci fosse materiale genetico dell'attuale indagato. Le unghie della vittima erano state sciolte e analizzate (e consumate completamente) durante la perizia del 2014 eseguita dal professore Francesco De Stefano incaricato dalla Corte d'Appello bis durante il processo a Stasi. Sulle unghie non era stato trovato abbastanza materiale genetico tanto da portarne a una chiara identificazione. Eppure i consulenti della difesa di Stasi prima (nel 2016) e quelli della Procura poi (negli ultimi mesi) avevano invece rivalutato i dati e accertato che quel materiale genetico fosse di Sempio. Ora l'ultima parola spetta agli attuali periti: ad oggi però non si sa se hanno provveduto con le loro rivalutazioni.
Certo è che alle parti non sono arrivate comunicazioni e non è stata fissata una data. Sospetto quindi che siano state già fatte delle valutazioni dato i tempi stretti in vista dell'udienza. Ecco quindi che sorge un dubbio: queste analisi che tutti attendono non prevedono la presenza del contraddittorio? Ovvero la presenza (come è stato fatto invece finora) dei consulenti di parte?
Intanto ieri 20 novembre il team difensivo di Andrea Sempio si è riunito al Laboratorio Genomica di Roma. L'obiettivo era quello di formalizzare le nostre valutazioni scientifiche e giuridiche: hanno confermato ieri prima di entrare che il punto nodale resta il DNA sulle unghie della vittima. Si è studiata una nuova strategia difensiva.
Ieri la difesa si è confrontata per elaborare una memoria: "Decideremo se e come presentarne gli esiti, potremmo anche farlo dopo il 18 dicembre, quando il perito del giudice espliciterà le sue conclusioni. Oggi decideremo che domande fare al perito del giudice e tratteggeremo anche la strategia difensiva", aveva precisato l'avvocato Liborio Cataliotti.
E ancora: "Il giudice ha molto seriamente ammonito sul fatto che non trasudi il contenuto dei verbali. Sono esplicitati al loro interno anche i quesiti per le analisi".
Il focus però resta l'incognita del DNA sulle unghie della vittima. L'avvocato Liborio Cataliotti al termine dell'incontro ha precisato: "Abbiamo analizzato i report genetici e le immagini della scena del crimine fatte subito dopo l'omicidio di Chiara Poggi. Grazie al contributo di Andrea Sempio abbiamo identificato i luoghi in cui può esserci stato un contatto comune tra Sempio e Chiara. Questo perché siamo pienamente convinti, e forti della scienza, che se ci fosse stato contatto tra i due questo sarebbe indiretto. Potrebbe essere spiegato solo con il contatto di un oggetto comune, che entrambi possono aver toccato". Ecco quindi che sono pronti a dimostrare che, anche se emergerà ancora il DNA di Sempio, è il frutto di una contaminazione. Ovvero l'ipotesi più ovvia anche per il perito del 2014.