Garlasco, la nuova perizia: “Le tracce sulle unghie di Chiara Poggi compatibili con Dna di Sempio”

Ci sarebbe "piena concordanza" tra l'aplotipo Y rilevato nel 2007 su due unghie di Chiara Poggi e la linea paterna del profilo biologico di Andrea Sempio.
È quanto emergerebbe dall'analisi biostatistica condotta dalla genetista Denise Albani del gabinetto di polizia scientifica, e perita nominata dalla giudice per le indagini preliminari di Pavia Daniela Garlaschelli nell'incidente probatorio nella nuova inchiesta sul delitto di Garlasco.
L'indiscrezione è riportata da diversi quotidiani nazionali. I risultati dell'esame sarebbero contenuti in una pec spedita da Albani e arrivata nella tarda mattinata di ieri, mercoledì 26 novembre, alle caselle di posta elettronica dei consulenti delle parti e e alla Procura.
L'anticipazione sarà cristallizzata nella perizia definitiva che Albani depositerà a inizio dicembre e che verrà discussa in udienza a Pavia il 18 dello stesso mese. Il 38enne, amico di gioventù di Marco Poggi, fratello della vittima, è attualmente indagato per omicidio in concorso.
La perizia del 2014 del genetista Francesco De Stefano
Il risultato dei nuovi accertamenti sarebbe quindi opposto a quanto stabilito dal genetista Francesco De Stefano, il perito della Corte d'Appello bis che 11 anni fa condannò Stasi.
Il professore analizzò e scartò lo stesso Dna perché "non consolidato", fornendo i presupposti scientifici anche per la prima archiviazione di Andrea Sempio chiesta nel 2017 dall'allora procuratore aggiunto Mario Venditti, oggi sotto indagine per corruzione in atti giudiziari.
Gli accertamenti di Albani hanno stabilito che le prove di laboratorio di De Stefano furono condotte con campioni non omogenei, ma "nella sessione a 5 microlitri emerge un aplotipo parziale misto per un totale di dodici" marcatori.
Albani sottolinea che "l'aplotipo non è di per sé identificativo, quindi è un cromosoma Y, viene condiviso da tutti i soggetti imparentati in linea paterna, per cui non si può attribuire univocamente a una sola persona", piuttosto "è un contesto familiare di appartenenza".
In più, i profili ottenuti non sarebbero completi. Ciò è bastato comunque, come già detto, per stabilire la "piena concordanza". Ora si attende l'udienza del 18 dicembre durante la quale le parti parleranno della traccia biologica.
La difesa di Sempio: "Mancano i dati decisivi"
"Le indiscrezioni riguardano meri dati biostatistici e non una perizia completa. Anche ove fossero stati correttamente interpretati, non saremmo né sorpresi né preoccupati: sarebbe solo confermato quanto sostenevano, cioè che non è una comparazione individualizzante e, soprattutto che il Dna è misto".
"Quindi, se venisse confermato che l'autore dell'omicidio è uno, non avrebbe già per questo valore probatorio". Gli avvocati di Sempio, Liborio Cataliotti e Angela Taccia (che si affidano ai consulenti Marina Baldi e Armando Palmegiani) hanno commentato così le recenti indiscrezioni.
Per la difesa Sempio "mancano i dati decisivi che rendono quel Dna probante rispetto all'omicidio: fu da contatto diretto fra i due corpi o da contatto con lo stesso oggetto? E quando avvenne il contatto? Senza queste risposte ogni valutazione è affrettata".
"Noi abbiamo ricevuto i dati puri dell'analisi biostatistica", aggiungono e riferiscono, tra l'altro, che in un nessun passaggio della relazione su questi calcoli la perita parlerebbe di una "piena concordanza", come invece riportano i quotidiani.
I consulenti ribadiscono che gli esiti documentali sul materiale biologico fanno emergere una "Dna degradato, parziale, misto e non consolidato". Che possa essere "confrontabile e comparabile con quello di Sempio lo diciamo da giorni", ma quel "dato, come risulta dai calcoli, a livello statistico è veramente basso, non c'è una base statistica forte per l'attribuzione".
La difesa di Alberto Stasi, i legali Antonio De Rensis e Giada Bocellari, invece non hanno rilasciato dichiarazioni ufficiali ma smentiscono quanto riportato nella serata di ieri dal Tg1. Il telegiornale aveva riferito che gli avvocati stavano per presentare istanza di revisione del processo sulla scorta delle nuove indagini.
I consulenti della famiglia Poggi: "Dati scientifici non attendibili"
Un risultato quando è "in condizioni di criticità e non è consolidato", perché il perito Francesco De Stefano nell'appello bis a carico di Alberto Stasi "l'ha ripetuto e non ha avuto lo stesso esito", non è un "dato scientifico attendibile". Sarebbe invece questa la valutazione dei consulenti della famiglia Poggi, riportata da organi di stampa.
I genitori e il fratello di Chiara sono assistiti dai legali Gian Luigi Tizzoni e Francesco Compagna, con i consulenti Marzio Capra e Dario Redaelli. Da quanto si è saputo, a consulenti e legali della famiglia Poggi non è arrivata la relazione con i dati dell'analisi biostatistica di Albani.
In serata sarebbe invece arrivata una mail dall'ufficio della gip con la quale si chiedeva ai consulenti delle parti di depositare qualche giorno prima dell'udienza del 18 dicembre, fissata per la discussione degli esiti della perizia, le loro osservazioni e relazioni.
E si faceva riferimento a una mail della perita Albani del mattino sul deposito degli esiti dei calcoli biostatistici, nella quale veniva spiegato anche che la perizia conclusiva sarà depositata entro il 5 dicembre.
I consulenti della difesa sostengono che, se nel 2014 il materiale genetico, trovato sulle unghie di Chiara, dopo le analisi fu dichiarato "non consolidato" e non comparabile, quei dati documentali parziali non possono essere usati per una valutazione biostatistica perché non avrebbero validità "scientifica".