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Omicidio Chiara Poggi: il delitto di Garlasco

Garlasco, il consulente dei Poggi: “Chiara non ha avuto il tempo di difendersi, è morta subito dopo l’attacco”

L’ultima ipotesi emersa in questi giorni sul delitto di Garlasco è che Chiara Poggi abbia avuto il tempo di difendersi: non sarebbe morta alle 9.35 ma verso le 11. A Fanpage.it il genetista dei Poggi, Marzio Capra, conferma invece i risultati dell’autopsia eseguita subito dopo l’omicidio nel 2007: “I medici legali hanno già accertato che non sono presenti segni di difesa”.
A cura di Giorgia Venturini
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Chiara Poggi
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Sembra che proprio tutto stia tornando in discussione sul delitto di Garlasco. Anche gli elementi che in 18 anni sono stati accertati nelle varie perizie ora rischiano di essere al centro di nuovi dubbi. Come se Chiara Poggi avesse avuto il tempo o meno di difendersi. La Procura avrebbe chiesto infatti all'anatomopatologa Cristina Cattaneo di fare una valutazione sulla dinamica dell'omicidio basandosi anche sull'autopsia fatta sulla vittima poco dopo il delitto del 13 agosto 2007.

C'è l'ipotesi ora che l'omicidio non sia avvenuto in una sola fase e Chiara Poggi abbia avuto il tempo di difendersi: nel dettaglio, secondo quanto riporta il Giornale, la vittima potrebbe essere riuscita a resistere al suo assassino e morire quindi non subito dopo essere stata colpita. Quindi non alle 9.35 ma verso le 11 del 13 agosto 2007. Questa nuova ipotesi però è smentita dal consulente della famiglia Poggi, Marzio Capra, che cita quello che era stato riportato dal medico legale che aveva svolto l'autopsia. Secondo le perizie fatte finora quindi Chiara è riuscita a difendersi?

A Fanpage.it Capra precisa: "Quelle di adesso sono tutte indiscrezioni che a mio avviso non sono supportate da alcun elemento tecnico. Ci sono stati degli esperti che hanno analizzato queste cose in lungo e in largo e nessuno ha mai neanche ipotizzato una simile ricostruzione". E ancora: "Quando ci sarà un esperto che ricostruirà in maniera diversa quello che è accaduto, valuteremo quello che ha detto. Al momento non ci sembra assolutamente coerente con gli elementi che sono stati accertati nel corso degli esami fatti in contraddittorio. Poi fuori dal contraddittorio uno può dire quello che vuole e lasciamoglielo dire".

Il genetista dei Poggi ribadisce che durante l'autopsia è stato accertato che Chiara Poggi "non aveva segni che dimostravano una sua possibile difesa. Così anche i professionisti dopo che hanno rivisitato l'autopsia hanno confermato che non sono presenti segni di difesa". I medici legali inoltre hanno dichiarato che Chiara è morta poco dopo essere stata colpita due volte alla testa.

Stando a quanto si legge sull'autopsia, "il quadro lesivo sembra indice di scarsamente efficaci o anche assenti tentativi di difesa messi in atto dalla Poggi, quanto meno nella fase in cui era colpita al capo". Secondo la dinamica ricostruita fino ad ora, Chiara è stata colpita alla testa e non ha avuto il tempo di difendersi. Non solo, i medici legali hanno precisato che le ferite inferta alla vittima presuppongono "una sopravvivenza comunque non inferiore, all’incirca, alla decina di minuti", come si legge dall'autopsia.

Cosa sia successo la mattina del 13 agosto 2007 nella villetta di Garlasco lo riportano anche i giudici della Corte d'Appello bis che hanno condannato Alberto Stasi a una pena di 16 anni di carcere, diventata poi definitiva: "La ricostruzione che si è fatta del delitto ha evidenziato una sorta di progressione criminosa, dipendente dalla reazione della vittima, già inizialmente colpita al capo, e poi di nuovo e con maggiore violenza ancora colpita, in prossimità della porta della cantina, fino all'azione finale del lancio, a testa in giù, lungo le scale". Il corpo di Chiara Poggi sarebbe poi scivolato sulle scale. Per ora quindi nessuno ha mai confermato che la vittima sia riuscita per diversi minuti a difendersi.

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