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Omicidio Chiara Poggi: il delitto di Garlasco

Garlasco, conferme e smentite sulla consulenza del Ris: cosa sappiamo dalla nuova impronta alla dinamica

La consulenza del Ris di Cagliari depositata ieri 16 settembre in Procura a Pavia potrebbe svelare una nuova dinamica dell’omicidio di Chiara Poggi. Gli accertamenti del Reparto Investigazioni Scientifiche avrebbero, per la prima volta, preso in considerazione l’impronta di una mano che fino ad allora non era mai entrata nelle relazioni del 2007. Ma si tratta solo di ipotesi: ecco perché.
A cura di Giorgia Venturini
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Chiara Poggi
Chiara Poggi
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Potrebbe essere andata in modo diverso la dinamica dell'omicidio di Chiara Poggi. Lo svelerebbe la consulenza del Ris di Cagliari depositata ieri 16 settembre in Procura a Pavia: all'interno ci sono i risultati del sopralluogo dello scorso giugno nella villetta di Garlasco dove è stata mappata la scena del delitto per posizionare al millesimo impronte e schizzi di sangue repertati nel 2007. Nelle 300 pagine del Ris c'è ora la ricostruzione completa della casa. I dettagli però non si sanno perché la consulenza stessa è secretata: le parti dell'attuale indagine su Andrea Sempio potranno accedervi solo a fine indagini. Ma cosa si sa finora?

Gli accertamenti del Ris avrebbero, per la prima volta, preso in considerazione l'impronta di una mano che fino ad allora non era mai entrata nelle relazioni precedenti. Stando a come riporta Il Corriere della Sera, si tratterebbe di una traccia su una chiazza di sangue alla base delle scale. Sarà molto difficile però risalire a chi appartenga.

Ieri invece è emerso da organi di stampa che nella relazione i Ris sosterrebbero la presenza di un solo assassino all'interno della casa, senza dire però chi. Questa indiscrezione sarebbe però stata smentita, segno che la consulenza rimane – per legge – segreta. Dalle prime indiscrezioni si parlerebbe anche della possibilità che i nuovi accertamenti delineerebbero una dinamica diversa dell'omicidio. Ma per ora sono solo (ancora) ipotesi.

Andiamo quindi alle certezze: il prossimo 24 settembre si torna in aula in Tribunale a Pavia per chiedere la proroga dell'incidente probatorio. In quest'occasione verrà nominato un nuovo perito dattiloscopista che si occuperà di analizzare le 8 tracce di impronte trovate sugli oggetti all'interno della spazzatura di Chiara Poggi il giorno del delitto e su quelli che la vittima avrebbe utilizzato per la colazione. In particolare, si tratta di sei impronte sul sacchetto dei cereali e due su quello della spazzatura. Nessuna sull'Estathè dove era stato invece trovato il dna di Alberto Stasi, l'unico condannato in via definitiva. Non è certo che si possa risalire anche in questo caso a chi risalirebbero le impronte.

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