Garlasco, botta e risposta tra l’avvocato di Venditti e i pm: “Nota in cui invitano al rispetto? Servivano scuse”

"Per la prima volta ieri ho risposto alla stampa dopo l'udienza in aula del Riesame e ho notato l'assenza dei pm. Sarebbero state gradite delle scuse di accompagnamento al deposito delle sit dei tre colleghi, ex difensori di Sempio". A parlare è Domenico Aiello, il difensore dell'ex pg di Pavia Mario Venditti. La risposta arriva alla nota congiunta del procuratore generale Guido Rispoli e il procuratore della Repubblica di Brescia, Francesco Prete. Nella nota, i due invitavano a non far deragliare il processo penale nei confronti del magistrato, accusato di corruzione in relazione alla nuova indagine sul delitto di Garlasco che vede Andrea Sempio come indagato per concorso in omicidio, su terreni impropri dopo "gli attacchi sopra le righe di un difensore".
"Ritengo con convinzione che falsità e approssimazioni non dovrebbero costituire le condizioni per aggressioni senza precedenti nei confronti di un ex magistrato incensurato con 44 anni di specchiata carriera" ha sottolineato l'avvocato, che ha detto di aver condiviso in questo "parola per parola" la replica che invitava al riserbo e al contegno. "Va tutto contestualizzato a quanto sta accadendo" ha continuato il legale, ricordando però che la mattina delle perquisizioni domiciliari in casa del magistrato, i primi ad arrivare sono stati i media. "Dovevo ancora entrare a casa sua che già alle 9 la sua reputazione era stata distrutta. Ieri sarebbe stato il momento giusto per delle scuse".
Il riferimento della nota voluta dal procuratore generale di Brescia Rispoli e dal procuratore capo Francesco Prete è alle parole pronunciate proprio dall'avvocato Aiello che aveva criticato l'assenza nell'aula del tribunale del Riesame di un rappresentante della Procura. In questa sede, Venditti aveva chiesto il dissequestro dei dispositivi informatici nell'ambito dell'inchiesta per corruzione in atti giudiziari a suo carico. In aula non vi era però il pm e l'udienza è durata circa 30 minuti.
La nuova udienza al Tribunale del Riesame
Nella giornata del 14 novembre, si è tenuta una nuova udienza davanti al Tribunale del Riesame. L'ex procuratore aggiunto di Pavia, Mario Venditti, resta indagato per corruzione in atti giudiziari nel caso Garlasco perché sospettato di aver favorito nel 2017 l'archiviazione di Andrea Sempio, oggi indagato per concorso in omicidio per la morte di Chiara Poggi. Questo secondo round davanti al tribunale del Riesame arriva dopo un primo annullamento del decreto di sequestro di cellulare, computer e hard disk scattato per il magistrato il 26 settembre. Alla base di questa marcia indietro, la genericità della richiesta firmata dal procuratore capo di Brescia Francesco Prete e dalla pm Claudia Moregola.
Sono ancora attese le motivazioni del primo Riesame che aveva ordinato il dissequestro, ma già è in atto un secondo tentativo di mettere le mani sul contenuto dei dispositivi elettronici dell'ex magistrato accusato di aver ricevuto soldi per favorire Andrea Sempio.
Perché il Tribunale del Riesame ha ordinato il dissequestro
Per la Procura di Brescia, all'interno del cellulare vi sarebbero sicuramente contenuti "utili a provare il reato", così come si legge nella richiesta di sequestro. Non viene però indicata una parola chiave per la ricerca delle eventuali prove di corruzione, sostenendo invece la necessità di indagare a tutto tondo sui rapporti tra inquirenti e famiglia Sempio.
Nella richiesta di avere libero accesso a 11 anni di mail, messaggi e foto viene evidenziata "l'utilità estrema di acquisire chat il cui contenuto potrebbe essere stato cancellato visto l'eco mediatico attorno all'indagine riaperta dopo 18 anni". Il Riesame ha giudicato poco chiara la richiesta, annullando di fatto il sequestro, ma la Procura di Brescia sta valutando l'ipotesi di ricorrere in Cassazione su quanto decretato lo scorso 7 novembre.