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Omicidio Chiara Poggi: il delitto di Garlasco

Garlasco, anche Lovati commenta le indiscrezioni della perizia: “È falsa, atto di terrorismo su Sempio”

Secondo l’ex avvocato dell’indagato in concorso per il delitto di Garlasco, le indiscrezioni sulla perizia riguardante le tracce di DNA sotto le unghie di Chiara Poggi non potevano essere divulgate in alcun modo, pena l’assoluta inutilizzabilità dell’esame.
A cura di Antonio Palma
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"È falsa, è un atto di terrorismo psicologico contro Sempio", con queste parole l'avvocato Massimo Lovati ex legale di Andria esempio ha commentato le indiscrezioni sulla perizia della genetista Denise Albani riguardante  il dna trovato sotto le unghie di Chiara Pogg ed eseguita nell’ambito dell’incidente probatorio nell’inchiesta sul delitto di Garlasco. Secondo Lovati, infatti, le indiscrezioni emerse finora sui risultati della perizia, secondo cui ci sarebbe “piena concordanza” tra l’aplotipo Y rilevato nel 2007 sulle unghie di Chiara Poggi e la linea paterna del profilo biologico dell’indagato, non potevano essere divulgate in alcun modo, pena l'assoluta inutilizzabilità dell'esame.

Secondo Lovati, nel caso che l'indiscrezione fosse vera, la difesa dell'indagato potrebbe addirittura impugnare la perizia stessa e ricusare il perito incaricato dal giudice. "Secondo me la notizia è falsa perché altrimenti sarebbe una cosa inaudita. Un'anticipazione illegittima che renderebbe addirittura impugnabile o nulla la perizia stessa e condurrebbe, secondo me, alla ricusazione sia del perito che del giudice" ha spiegato Infatti il legale storico di Sempio intervenuto oggi alla trasmissione "Dentro la notizia".

Per Lovati si tratterebbe di un vero e proprio atto di terrorismo psicologico ai danni di Andrea Sempio che si trova di nuovo tirato in ballo da quella traccia di Dna già analizzata in passato e ritenuta incompleta e oggetto ora dell‘analisi biostatistica ordinata dal Gip di Pavia. Una condotta che, secondo l'ex avvocato di Sempio, è analoga a quella che sarebbe già avvenuta in passato su altri indizi parte dell'intricata indagine sul delitto di Garlasco come la famosa impronta 33.

"Bisogna capire chi è che l'ha propalata perché ha compiuto un atto di terrorismo rispetto all'indagato, alla psicologia dell'indagato che si sente prima del tempo inchiodato da una cosa che non è ancora avvenuta" ha dichiarato Lovati "Non sarebbe la prima volta perché è già successo con l’impronta 33, con Ignoto 3. È una strategia che non mi piace. Io vorrei capire chi è che l’ha propalata, forse quelli che mi fanno le pulci per la fuga di notizia della consulenza Linarello?" ha aggiunto riferendosi a una delle domande oggetto del suo interrogatorio da parte dei pm di Brescia nell'ambito dell'altra indagine sulla presunta corruzione dell'ex PM di Pavia Venditti nella precedente indagine a carico di Sempio.

La perizia definitiva in realtà verrà depositata solo nei prossimi giorni e verrà discussa in udienza a Pavia il 18 del mese prossimo. Secondo quanto ricostruito finora, i primi risultati dell'esame, ma senza la valutazione finale del perito, sarebbero contenuti in una pec spedita da Albani alle caselle di posta elettronica dei consulenti delle parti e alla Procura.

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