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Femminicidio Cinzia Pinna

Femminicidio Cinzia Pinna, oggi a Castelsardo i funerali: “Imploriamo giustizia, su di lei dette troppe cose”

Oggi a Castelsardo l’ultimo saluto a Cinzia Pinna, la 33enne uccisa a Palau dall’imprenditore 41enne Emanuele Ragnedda, reo confesso. Il parroco don Pietro Denicu durante l’omelia: “Su di lei dette troppe cose, imploriamo giustizia”.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Quasi un migliaio di persone ha partecipato ai funerali di Cinzia Pinna, la 33enne scomparsa a Palau nella serata dell'11 settembre e uccisa a colpi di arma da fuoco da Emanuele Ragnedda, imprenditore 41enne reo confesso. I funerali si sono tenuti dopo l'autopsia sul cadavere della donna a Castelsardo, luogo del quale Pinna era originaria. Le esequie sono state celebrate nella cattedrale di Sant'Antonio Abate da don Pietro Denicu, che si è molto speso per la giovane dando anche il via a una fiaccolata dopo la notizia del ritrovamento del suo cadavere.

In molti sono rimasti fuori dalla gremitissima cattedrale, partecipando con silenzio e commozione all'ultimo saluto per la giovane cameriera originaria di Castelsardo. Il feretro di Pinna è arrivato nella cattedrale alle 16 dall'ospedale Santissima Annunziata di Sassari ed è stato portato a spalla fino in chiesa, percorrendo le vie del borgo dei Doria, nel nord Sardegna. In prima fila, dietro alla bara, il padre, la madre e la sorella della 33enne.

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Stretto al loro fianco, l'intero paese che ha visto crescere la giovane fino al momento in cui ha deciso di andare a lavorare a Palau come cameriera nel ristorante di un albergo di lusso. La giovane stava cercando la sua strada per non legare il proprio futuro solo all'attività di famiglia. I genitori infatti sono noti nel mondo della ristorazione sardo.

"Si sono dette tante, troppe parole – ha ricordato don Denicu -. Imploriamo giustizia per Cinzia e preghiamo per il pentimento del suo carnefice. Questo è il momento di far tacere e i nostri giudizi: è l'ora della preghiera e della misericordia". Al termine della cerimonia funebre, il feretro ha lasciato la cattedrale seguito da un lungo corteo di persone in un silenzio quasi totale.

Nella mattinata di ieri sono stati effettuati accertamenti sulle due auto di Ragnedda e del 26enne milanese indagato per occultamento di cadavere. La prima auto che è stata sottoposta ad accertamenti è quella dell'imprenditore 41enne reo confesso.

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