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Ex brigatista ironizza su Moro, scontro con un altro ex Br: “Ci vediamo all’inferno”

A quasi un mese dall’anniversario dal rapimento di Aldo Moro e dall’assassinio degli uomini della sua scorta l’ex brigatista Barbara Balzerani scrive su Facebook: “Chi mi ospita oltre confine per i fasti del 40ennale?”. Risponde Raimondo Etro, altro ex brigatista: “Vergogna, ci vediamo all’inferno”.
A cura di S. P.
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 “Chi mi ospita oltre confine per i fasti del 40ennale?”. È un post che sta facendo discutere quello pubblicato su Facebook (e poi cancellato) qualche giorno fa da Barbara Balzerani, l’ex “Primula Rossa” delle Br che, tra le varie cose, prese parte alla strage di via Fani e al sequestro Moro e che dal 2011, dopo aver scontato la sua pena, è tornata in libertà. Un post che, poco prima d’essere cancellato, è stato letto da un altro ex brigatista, Raimondo Etro, che non deve aver reagito bene e che ha quindi deciso di scrivere a sua volta una lettera aperta per chiedere all’autrice “di tacere semplicemente in nome dell’umanità verso le vittime, inclusi quelli caduti tra noi”. Una dura lettera aperta pubblicata dal Corriere della Sera in cui Etro scrive: “Dopo avere letto il suo commento su Facebook nel quale – goliardicamente dice lei – chiede di ‘essere ospitata oltre confine per i fasti del quarantennale’… avendo anch’io fatto parte di quella setta denominata Brigate rosse…provo vergogna verso me stesso…e profonda pena verso di lei, talmente piena di sé da non rendersi neanche conto di quello che dice”.

“Le Brigate rosse – così ancora l’ex brigatista nella lettera – hanno rappresentato l’ultimo fenomeno di un’eresia politico-religiosa che nel tentativo maldestro di portare il Paradiso dei cristiani sulla terra… ha creato l’Inferno.. Inoltre lei dimentica che chi le permette di parlare liberamente… è proprio quello Stato che noi volevamo distruggere… così pregni di quella stessa schizofrenia che al giorno d’oggi affligge i musulmani che da una parte invidiano il nostro sistema sociale, dall’altra vorrebbero distruggerlo”. Poi la conclusione dell'ex brigatista che custodì le armi usate per al strage di via Fani: “Il silenzio sarebbe preferibile all’ostentazione di sé, per il misero risultato di avere qualche applauso da una minoranza di idioti che indossano la sciarpetta rossa o la kefiah. Ci rivedremo all’Inferno”.

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